REDAZIONE REGGIO EMILIA

L’inventore Faggin ospite di Unimore

Il padre del microprocessore domani inaugura con una lectio magistralis l’anno accademico del corso di laurea in digital education

Federico Faggin, padre del microprocessore commerciale, sarà a Reggio domani nell’ex caserma Zucchi, dove alla 14 nell’aula magna Manodori terrà una conferenza dal titolo "Tecnologia, vita e coscienza: la necessità di un nuovo paradigma".

Il celebre inventore vicentino, che nel 2010 ha ricevuto la National Medal of Technology and Innovation dal presidente Obama e nel 2011 ha dato vita alla fondazione Federico and Elvia Faggin, ha infatti accolto l’invito del professor Tommaso Minerva di inaugurare l’anno accademico del corso di laurea in Digital Education di Unimore per parlare agli oltre 400 studenti, 120 dei quali matricole, delle tappe della rivoluzione informatica e interrogarsi sulla natura dell’intelligenza artificiale e sulla (im)possibilità di "ridurre" la coscienza umana a un insieme di algoritmi. Stimolato dal professor Stefano Moriggi, docente di Società e contesti educativi digitali, Faggin esplorerà il rapporto tra uomo, macchina e coscienza.

Le macchine possono avere una coscienza? Questa è la domanda a cui ha cercato di rispondere nel suo ultimo libro "Irriducibile" edito da Mondadori. "Il corso di laurea in Digital Education nato nel 2019 – spiega il presidente del corso Minerva – si è dato tra l’altro l’obiettivo di formare esperti nell’intersezione tra la cultura umanistica ed educativa e la cultura digitale. La presenza di un ospite di eccezione come Federico Faggin si colloca proprio in questa intersezione consentendo un importante salto di qualità e una testimonianza diretta da chi ha contribuito a creare la rivoluzione digitale. I nostri studenti potranno così confrontarsi con temi che saranno parte del nostro futuro prossimo. Sarà possibile ridurre l’essenza umana - la coscienza - a un algoritmo? La rivoluzione digitale inciderà sulle radici stesse dell’umanità? Quale educazione sarà necessaria per affrontare questi temi?".

Alberto Greco