Ha accoltellato il cugino dopo una banale lite per le pulizie di casa ed è finito in manette. Un caso di violenza tra le mura domestiche che si è verificato nel giorno dell’Immacolata in città, dove un 30enne nigeriano è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate.
Una tragedia sfiorata. La vittima, un 26enne connazionale, fortunatamente non è in pericolo di vita. I tagli riportati sono stati poco profondi. Ma è comunque stato portato all’arcispedale Santa Maria Nuova dov’è tuttora ricoverato con una prognosi di poco più di due settimane.
La discussione è scaturita poco dopo le 9 del mattino per l’acquisto di un ‘mocio’ per lavare i pavimenti sul quale i due – che condividono un appartamento in via Bligny dove convivono da un po’ di tempo – evidentemente non erano d’accordo.
Prima le parole pesanti, poi si è passati ai fatti. Il trentenne, preso da un raptus di rabbia per l’alterco, non ci ha più visto e ha brandito un coltello da cucina dal cassetto del mobile, sferrando due fendenti al familiare. Uno alla gamba e l’altro al collo.
Il ventiseienne, nonostante le ferite, è riuscito a divincolarsi e ad uscire di casa per chiamare il 112.
I militari, una volta arrivati sul posto, lo hanno trovato sanguinante che urlava dal male, riuscendo a riferire che fosse stata colpa del cugino ancora in casa. Così, hanno chiamato l’ambulanza per i soccorsi. Infine, hanno bloccato l’aggressore trovandolo nell’appartamento.
Lui, dopo un’iniziale reticenza ha collaborato indicando dove avesse lanciato – con l’intento di sbarazzarsi delle prove e di restare impunito – il coltello ancora sporco di sangue rinvenuto poi in giardino e quindi sequestrato. A quel punto è stato inevitabile che finisse in manette e messo a disposizione della Procura di Reggio diretta dal procuratore capo Gaetano Calogero Paci. L’uomo dovrà rispondere davanti al giudice dell’accusa di lesioni personali aggravate. I vicini di casa, tra l’altro, hanno riferito che i due litigassero spesso, sempre per i turni delle pulizie domestiche. I carabinieri erano già intervenuti in passato coi soggetti noti alle forze dell’ordine per le frequenti liti.
dan. p.