STELLA BONFRISCO
Cronaca

Lo storico live degli Ac/Dc. Fiamme e fuochi d’artificio. Dinamite pura nel finale

Indimenticabile l’assolo di Angus Young suonato girando sulla schiena. Oltre due ore di musica rock, poi il congedo: "Ti salutiamo Italia".

Lo storico live degli Ac/Dc. Fiamme e fuochi d’artificio. Dinamite pura nel finale

Lo storico live degli Ac/Dc. Fiamme e fuochi d’artificio. Dinamite pura nel finale

Dinamite pura nel finale. Gli Ac/Dc tra coriandoli fumo, fiamme e fuochi d’artificio si sono congedati all’Rcf Arena: "Ti salutiamo Italia". E lo sterminato oceano di diaboliche corna luccicanti ha ringraziato per un concerto che rimarrà a tutti quelli che c’erano impresso come un tatuaggio indelebile sul cuore. Perché sul palco c’era davvero la storia del Rock, c’erano degli artisti che nonostante tanta strada sulle spalle hanno dato lezione a tutti, tenendo per oltre due ore uno spettacolo al di sopra di ogni aspettativa. Indimenticabile sarà Angus Young che come una trottola, girando sulla schiena ha suonato, solo da par suo, l’assolo di chitarra. Un’immagine iconica, che forse nessuno sperava di vedere, citata anche nel film ’School of Rock’.

Claudio Trotta con la sua Barley Arts ha portato a Reggio una leggenda, organizzando un concerto impeccabile.

Un concerto che, senza ogni dubbio, ha segnato una svolta per Rcf Arena e per la nostra città, che ora può dirsi tra le capitali indiscusse dei plachi più importanti d’Europa. E non soltanto.

Come aveva già tenuto a dire Roberto Olivi – presidente di Coopservice, main investor di CVolo spa – il merito è anche di Alberto Bigi, per trent’anni organizzatore di eventi per Arci, che è stato il fondamentale tramite per portare a Reggio Emilia Claudio Trotta. Lo stesso Olivi, presentando il concerto, aveva parlato di un nuovo passo per Rcf Arena, ora sganciata da esclusive e aperta a riconosciuti professionisti del settore, in grado di valorizzare sul serio un luogo di spettacolo che ha tutte le carte in regola per ospitare star mondiali e non solo di casa nostra. Non è tutto, perché come suggeriva Claudio Trotta Rcf Arena è una struttura che potrebbe essere utilizzata anche per spettacoli, eventi, festival rivolti a un pubblico più ridotto, perfino di nicchia, organizzati nel boulevard o in altri possibili spazi, anche con una platea seduta.

Certo i concerti di grandissimo richiamo, da oltre centomila biglietti venduti e nomi internazionali, avrebbero bisogno di un calendario più nutrito: con almeno cinque o sei date. In questa stagione due concerti e un festival sembrano onestamente pochi, comunque non sufficienti a giustificare una struttura di prim’ordine come Rcf Arena è. E Roberto Olivi ha già confermato che per il 2024 non ci sono e non ci saranno altri concerti in programma. A sostegno di questo nuovo corso annunciato sarà però necessario che l’intera città faccia la sua parte: a beneficio di tutti. L’indotto che eventi di questa portata mettono in moto è una preziosa opportunità che va sfruttata. Dall’intera città: dal centro storico a tutta la provincia. Entrando in una contemporanea ottica di commercio, capace di cogliere al volo le occasioni, senza scadere in comportamenti che non ci fanno onore. Come le cifre esagerate chieste da alcuni alberghi e b&b, a cui si sono allineati anche privati cittadini.