GABRIELE GALLO
Cronaca

"L’Unahotels ha un talento da paura. Sarà la mina vagante delle Final 8"

L’ex biancorosso Luca Infante innamorato della squadra: "Dopo ogni batosta riesce sempre a rialzarsi"

"L’Unahotels ha un talento da paura. Sarà la mina vagante delle Final 8"

"L’Unahotels ha un talento da paura. Sarà la mina vagante delle Final 8"

È stato un protagonista sul parquet di vari periodi della storia biancorossa e alla Pallacanestro Reggiana è tuttora legatissimo, tanto è vero che ogni volta che gli impegni legati al ruolo di direttore sportivo di Treviglio in A2 lo lasciano libero, si gusta al Palabigi i match della Unahotels, compreso quello esaltante contro la Virtus Bologna.

Parliamo di Luca Infante, meglio conosciuto dai tifosi biancorossi come "o’ guerriero", per la sua inimitabile grinta sul parquet. Infante, lei ha seguito spesso l’Unahotels quest’anno. Che idea si è fatto della squadra?

"Che è stata costruita con grande criterio: frizzante, atletica, con talento diffuso e italiani solidi. Un gruppo totalmente nuovo e dunque soggetto a tanti alti e bassi. Ma con una qualità che non è comune: da ogni batosta riesce sempre a riprendersi subito, segno che ha la capacità di resettare mentalmente e rialzarsi".

Qualche tifoso però l’ha definita la squadra più indecifrabile di sempre, a Reggio. Come si fa a sfiorare la vittoria con Brescia, a battere la Virtus, e poi finire sotto di 30 a Varese e Scafati?

"Di sicuro, guardando al gruppo, non dipende certo dalle qualità tecniche o dal lavoro svolto in questi mesi. Quando accadono queste situazioni solitamente è a causa dell’attitudine complessiva dei giocatori e dalla forza mentale. Obiettivamente l’Unahotels in questo non è continua. Ma visto che si conosce il problema, lì risiede anche la possibilità di migliorare. Se i biancorossi riescono a compiere questo step faranno un ulteriore grande passo avanti".

Per far capire alla truppa quanto sia importante essere emotivamente duri e sempre concentrati è meglio il bastone o la carota?

"I tempi cambiano: ricordo che nell’epoca di Dado Lombardi o di Marcelletti, essere rigidi e alzare la voce era molto efficace, direi pure nella Pallacanestro Reggiana a trazione lituana, con Kaukenas a suonare la carica. Adesso ci sono giocatori cresciuti con una pallacanestro diversa, forse mentalmente più fragili, parlando di campo ovviamente. Magari andarci più leggeri potrebbe essere la via migliore per accendere la scintilla della cazzimma con maggiore continuità. Di sicuro un coach preparato come Priftis e una dirigenza di altissimo valore tra Coldebella e Barozzi sa come fare". Quali aspetti le piacciono di più di Reggio?

"Il suo talento: fa davvero paura. Con la classe di Galloway, la pazzia positiva di Weber, il carisma di Smith. E poi trovo fondamentale la solidità di Uglietti e Chillo, che fanno sempre il loro. Piacevolissima sorpresa anche vedere un 18enne già impattante in serie A".

Il rendimento di Faye in effetti ha sorpreso in positivo…

"E’ una belva a livello fisico e compete in modo serio nelle partite. Tre anni fa, quando giocavo a Reggio, vidi Momo Diouf muovere i primi passi in prima squadra, e quando è stato lanciato non era probabilmente pronto. Momo Faye lo è, e questo vi dà un’idea di quali possano essere i suoi margini di miglioramento".

La Reggiana andrà ai playoff?

"Per qualità di squadra e staff credo arriverà presto alla quota salvezza. Poi dovrà giocare libera da calcoli e stress e alla fine si vedrà. Sono poi convinto che sarà la mina vagante della Final-Eight di Coppa Italia".

In tema di gare del girone di ritorno, ieri la Lega ha ufficializzato l’orario della sfida dell’11 febbraio a Brescia: si giocherà alle 19.30