Mediatori culturali Ausl "Stipendi non pagati anche da sei mesi Ma siamo fondamentali"

La denuncia dei consiglieri De Lucia e Aguzzoli: "Intervenga la Ctss". La direzione sanitaria: "Mancata collaborazione della cooperativa".

Mediatori culturali Ausl  "Stipendi non pagati  anche da sei mesi  Ma siamo fondamentali"

Mediatori culturali Ausl "Stipendi non pagati anche da sei mesi Ma siamo fondamentali"

Dal 1° luglio la nuova gestione del servizio di mediazione linguistica per l’Ausl di Reggio Emilia è andata a un raggruppamento di imprese del Consorzio Oscar Romero con a capo Dimora d’Abramo, ma sono rimasti stipendi arretrati per diversi professionisti in forze ai servizi. Alcuni lavoratori hanno pagamenti arretrati di oltre sei mensilità.

È la denuncia che ha fatto ai consiglieri comunali Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica) un gruppo di lavoratrici del servizio: "Eravamo dipendenti della Cooperativa Synergasia che versa in una situazione economica difficilissima, l’Ausl di Reggio è subentrata ma al posto di avere più tutele ci siamo trovate ancora più precarie e alcune di noi hanno pagamenti da ricevere anche da sei mesi. A regime per poter coprire le richieste di mediazione erano circa 1.500 le ore al mese, servivano circa 50 mediatori a volte siamo arrivati anche a 60, abbiamo svolto gli ultimi anni di servizio che eravamo si e no 25 lavoratrici e lavoratori. Avevamo scritto al sindaco per un incontro, non ci ha mai risposto". E aggiungono: "Le mediazioni linguiste non sono un servizio accessorio: siamo le persone che traducono al paziente le informazioni mediche; senza di noi la comunicazione tra medico e paziente diventa impossibile".

Sulla situazione sono intervenuti i consiglieri: "I lavoratori devono essere pagati e celermente. Dopodiché vorremmo che questa triste vicenda arrivasse alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (Ctss) dove i sindaci reggiani affrontano con l’Ausl le questioni sanitarie locali. Vorremo sapere a quanto è stato affidato il bando e che condizione salariale e di inquadramento hanno. A oggi il nuovo gestore non ha tenuto fede agli obblighi presenti nel bando dove era presente la clausola sociale con l’assorbimento di tutto il personale, alcuni dipendenti e tutti i collaboratori sono stati esclusi e neanche contattati".

Sul punto risponde la direzione sanitaria dell’Ausl: "A fronte della grave crisi che la ditta appaltatrice dei servizi di intermediazione culturale affrontava, a partire dallo scorso anno questa azienda sanitaria si è fatta carico di subentrare nell’erogazione dei compensi stipendiali dei dipendenti. Tale possibilità è prevista dal Codice degli Appalti e siamo probabilmente tra le poche amministrazioni pubbliche, se non l’unica tra quelle che fruiscono dei servizi della Cooperativa Sinergasya, ad avere optato per questa soluzione. Tale intervento sostitutivo si è rivelato sin da subito di complessa attuazione per la mancata collaborazione della cooperativa nel fornire le buste paga dei dipendenti. Grazie alla collaborazione delle organizzazioni sindacali nell’elaborare le buste paga, siamo riusciti a erogare le mensilità dell’anno 2022 e, per diversi dipendenti, anche le prime quattro mensilità dell’anno in corso, via via che i calcoli erano resi disponibili. In questo iter abbiamo dovuto rispettare i tempi tecnici delle diffide inviate alla ditta e quelli delle informative all’Ispettorato del Lavoro". E concludono: "Nella consapevolezza delle enormi difficoltà che affrontano questi lavoratori nell’esigere il credito dal loro datore di lavoro, continueremo sino al saldo completo dei salari dovuti. Nel nuovo appalto recentemente aggiudicato ad altra ditta per lo stesso servizio abbiamo inserito la clausola sociale che consente all’aggiudicatario di assumere i dipendenti Sinergasya, cosa che sta avvenendo.

Quanto sopra crediamo testimoni l’impegno posto dall’azienda sanitaria in questa contingenza".