"No alla Motocavalcata e ai motori nel Parco" "Sì all’evento, il territorio vive anche di questo"

Il sindaco Sassi: "Dovremmo mettere una sbarra all’inizio del territorio?". Ok anche dal presidente Giovanelli.

"No alla Motocavalcata e ai motori nel Parco"  "Sì all’evento, il territorio vive anche di questo"

"No alla Motocavalcata e ai motori nel Parco" "Sì all’evento, il territorio vive anche di questo"

Fa discutere la Motocavalcata di Febbio, organizzata dal Motocross Crostolo di Reggio e quest’anno giunta alla 23esima edizione. Il successo del tradizionale evento, che si sviluppa in un ambiente delicato, dipende dal comportamento di ogni endurista a cui si raccomanda la stessa organizzazione con il motto: "Il nostro futuro è legato al nostro comportamento". A preoccuparsi per il weekend del 910 settembre, giorni in cui si svolgerà la manifestazione sportiva, sono gli abitanti di Febbio-Rescadore che già avvertono il movimento dovuto agli enduristi che giungono con i loro mezzi in largo anticipo. Ad esprimere da sempre contrarietà alla motocavalcata, che considerano una gara motociclistica, sono alcuni abitanti di Rescadore e Febbio, costretti a sopportare per due o tre giorni l’invasione di camper e tende attorno alle abitazioni e il forte rumore delle moto.

"Ci chiediamo se sia normale questa manifestazione al limite destro del Parco, – affermano alcuni – è un evento pesante che distrugge l’ambiente. Qui vediamo questa iniziativa dannosa per l’ambiente e siamo convinti che tutta questa gente non dia un gran contributo all’economia locale: arrivano tutti organizzati con la scorta di tutto ciò che serve. Cominciano al mattino e per tutto il giorno dobbiamo ascoltare il rumore assordante delle moto da enduro".

Il sindaco Elio Ivo Sassi è del parere che la Motocavalcata possa continuare nel rispetto delle regole. "Quest’anno abbiamo tolto dal percorso alcune zone delicate – afferma Sassi – ma non vedo perché debba essere sospesa. Allora dobbiamo impedire a 30mila persone di andare sul Cusna. Abbiamo bisogno di far vivere il nostro territorio. Allora dovremmo chiudere anche le Fonti di Poiano e le Cascate del Golfarone: mettiamo una sbarra all’inizio del territorio in modo che nessuno venga nel nostro comune. Al contrario, noi vogliamo portare vita al territorio e ogni iniziativa aiuta la nostra gente".

Il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli, pur asserendo che "i luoghi dei motori non sono i boschi dell’Appennino" , mostra una certa comprensione per iniziative come quella della Motocavalcata che si svolgerà a Febbio. "Non abbiamo bisogno delle manifestazioni motociclistiche – afferma Giovanelli – ma una volta all’anno ci può stare, si svolge su strade forestali. Non bisogna dimenticare che Febbio ha vissuto ultimamente una storia di criticità con gli impianti, non si può negare questa iniziativa che in qualche modo aiuta. Un paese urbanizzato da 40 anni e quindi va considerato. Noi abbiamo valutato il percorso delle moto, abbiamo fatto anche qualche correzione, ma qui non c’è una declinazione come a Pian Vallese".

Settimo Baisi