NOI REGGIANI

Al Duomo di Reggio scompaiono Poli Liturgici, suscitando dubbi e nostalgia. L'arte contemporanea genera controversie ma stimola riflessioni profonde sui messaggi sacri e terreni.

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I visitatori del Duomo di Reggio si saranno accorti delle sparizioni di alcuni Poli Liturgici che fino a poco tempo fa rappresentavano un arredo abitale e partecipato. Forse sono in via ristrutturazione? Forse serviva spazio per introdurre altri elementi? Dubito perché la casa di Dio non si arreda ma la si identifica per gli ambienti altamente simbolici che la rendono un luogo sacro. Ricordo che quando il Duomo venne rinnovato da opere di artisti contemporanei ci furono molte critiche, per non dire quasi risse tra conservatori e avanguardisti. Si sa che ogni cambiamento che va a modificare l’assetto della casa di Dio può generare forti dubbi rispetto al messaggio liturgico che tali novità vanno a creare. (...) Gli artisti avevano realizzato forme all’apparenza semplici, non immediatamente comprensibili, ma ricche di significato, sia religioso che terreno. (...) L’intento di questi artisti, immagino, era quello che l’opera interrogasse il fedele, il visitatore, il cittadino. L’assenza e la mancanza di queste opere artistiche liturgiche scomparse, di cui ho provato nostalgia, perché passando loro accanto qualcosa mi ha sussurrato e quel piccolo messaggio è rimasto nel mio cuore.

M. Teresa Mantova