"Non maltrattava la moglie". Assolto un 57enne di Casina

L’uomo era stato allontanato dalla famiglia. Bucchi: "Una storia che lo ha sconvolto per oltre due anni" .

Lui, un uomo che oggi ha 57 anni, è finito a processo chiamato a rispondere di maltrattamenti alla moglie, protratti per oltre tre anni e commessi anche anche davanti ai figli minori e un singolo episodio di lesioni.

Ieri, all’esito del processo con rito ordinario, il collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini, lo ha assolto "perché il fatto non sussiste": una conclusione che era stata richiesta, oltreché dall’avvocato difensore Domenico Noris Bucchi, anche dalla Procura.

Secondo l’iniziale tesi investigativa, dal 2017 al luglio 2021 il marito aveva sottoposto la moglie "a costanti vessazioni fisiche e morali", colpendola con schiaffi, calci e pugni.

L’aveva anche "minacciata di morte e insultata con parole pesanti" e avrebbe anche "controllato ogni suo spostamento e frequentazione".

Un giorno, il 29 luglio 2021, lui l’avrebbe anche colpita con un pugno al volto, causandole conseguenze per due giorni.

Questo castello di accuse è però crollato nel dibattimento, dove numerosi testimoni e la donna - che non si è costituita parte civile - sono stati ascoltati davanti al collegio.

Tanto da spingere lo stesso pm a chiedere l’assoluzione.

La donna, una 40enne, si era rivolta ai carabinieri di Casina, denunciando di essere vittima di soprusi da parte del marito.

Al termine delle indagini preliminari, nel settembre 2021 il gip, accogliendo la richiesta della Procura, aveva disposto per l’uomo un’ordinanza di custodia cautelare che prevedeva l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna. Dopo l’interrogatorio di garanzia, era rimasta in piedi solo la seconda misura.

Poi il pubblico ministero Valentina Salvi aveva chiesto il giudizio immediato, che fu accettato dal 57enne, spiega l’avvocato Bucchi, "perché voleva fare luce, lui per primo, e al più presto, sugli episodi contestati".

Il processo, iniziato nel febbraio 2022, ha visto sfilare davanti al collegio una ventina di testimoni citati dall’accusa e dalla difesa.

"L’istruttoria ha permesso di fare luce sulla vicenda, dimostrando che il mio assistito non ha mai maltrattato la moglie, tanto che lo stesso pubblico ministero, durante la requisitoria, ha chiesto l’assoluzione. La sentenza - prosegue l’avvocato Domenico Noris Bucchi - ha messo finalmente la parola fine su questa storia che ha turbato, direi sconvolto, la sua vita per oltre due anni".

Alessandra Codeluppi