
E’ iniziato l’altra mattina a palazzo di giustizia a Firenze il processo in Corte d’Assise per l’omicidio a scopo di...
E’ iniziato l’altra mattina a palazzo di giustizia a Firenze il processo in Corte d’Assise per l’omicidio a scopo di rapina di Arpal Singh (nella foto), autotrasportatore 59enne di origine indiana, tra i fondatori del tempio Sikh di Novellara. Ma c’è anche un’indagine parallela: la Procura toscana di Prato – dove avvenne il delitto, nel febbraio 2024 – indaga anche per omicidio su commissione nell’ambito della lotta per il monopolio del trasporto nel pronto-moda cinese. Sarebbe emersa una lotta per il controllo del mercato della raccolta fra i pronto moda.
Secondo le indagini, la vittima sarebbe stato preso di mira da altri agguati e intimidazioni, perfino un tentato omicidio nel 2019. Conferme arrivano anche dalla difesa dei due imputati, pur senza entrare nei dettagli. I rapinatori avrebbero pianificato l’assalto. Arpal era stato trovato morto dal figlio, che lo cercava dopo il suo mancato rientro al camion. Gli assalitori erano stati ripresi dalle telecamere, con i carabinieri che avrebbero ricevuto aiuto proprio dalle riprese video. L’altra mattina a palazzo di giustizia c’era una folta rappresentanza della comunità Sikh di Novellara all’avvio del processo.
Arpal Singh lavorava come autotrasportatore ed è stato accoltellato in un parcheggio nella zona industriale a Seano di Carmignano, nel Pratese. Sotto accusa due suoi collaboratori pakistani, fuggiti dopo averlo rapinato di quattromila euro, che gli imputati avevano ancora addosso quando vennero arrestati su un treno diretto a Torino. Il delitto aveva scosso in modo particolare anche la comunità indiana che vive nel Reggiano, dove la vittima era conosciuta. Erano in molti al funerale, celebrato con rito Sikh al tempio di via Bandini a Novellara, alla presenza dei familiari di Arpal Singh.
Antonio Lecci