"Ormai c’è da aver paura ovunque in città"

Caccia ancora aperta. Non è ancora stato individuato il giovane straniero (si tratta di un...

Caccia ancora aperta. Non è ancora stato individuato il giovane straniero (si tratta di un extracomunitario, regolare sul territorio) che ha ferito un 50enne alla spalla e ad una mano, colpendolo con un coltellino, a bordo di un autobus di Seta alla fermata di Pieve Modolena. Tutto è scaturito da una lite perché l’uomo ha sgridato il giovane che era salito con una bicicletta (cosa non consentita per questioni di sicurezza dal regolamento del servizio di trasporto pubblico locale). La squadra Volanti della questura reggiana – che sta indagando sul caso – è riuscita a identificare il presunto responsabile grazie alle telecamere presenti sul bus, ma ancora non lo ha rintracciato.

Un fatto che ha destato scalpore in città. D’altronde, in avvicinamento alle elezioni amministrative di giugno, il tema sicurezza si candida ad essere clou per la campagna elettorale. Che di fatto è già cominciata. Ad attaccare il Comune è il coordinatore provinciale Alessandro Aragona: "L’ennesimo episodio di violenza avvenuto questa volta all’interno di un autobus di linea all’altezza di Pieve Modolena certifica una volta di più lo stato di degrado e di abbandono in cui versa ormai la nostra città. Una mancanza di sicurezza che si mischia ormai a un degrado sociale sempre più accentuato, come dimostrano anche molti indicatori macroeconomici e sociali. Reggio Emilia è una città dove ormai si deve aver paura anche solo ad effettuare il proprio servizio di pubblica utilità o a usufruire dei mezzi pubblici, situazione che peraltro si innesta su una già delicata situazione di mancanza di autisti e di relativo taglio delle corse, con una conseguente perdita di valore per tutta la comunità reggiana. In questo contesto, tutte le ultime promesse dell’amministrazione uscente e le operazioni di maquillage messe in campo negli ultimi giorni, non possono che apparire come uno sterile e strumentale fumo pre-elettorale, a cui nessun reggiano ormai crede più".

dan. p.