Pinuccia Montanari: "Reggio, spenta e decaduta ma la colpa è di tutti. Si rilanci la città del verde"

L’ambientalista, ex assessore (Reggio, Genova, Roma), auspica la ’conversione ecologica’ della politica "Ho ricevuto 4 inviti a candidarmi sia come sindaco sia alle europee. Per ora preferisco un ruolo culturale".

Pinuccia Montanari: "Reggio, spenta e decaduta ma la colpa è di tutti. Si rilanci la città del verde"

Pinuccia Montanari: "Reggio, spenta e decaduta ma la colpa è di tutti. Si rilanci la città del verde"

Codeluppi

Quando ancora Greta Thunberg, e gli ultimi movimenti globali per sensibilizzare sul futuro del pianeta, erano ancora celati nel segreto del futuro, la reggiana Pinuccia Montanari, partecipava già da tempo alle conferenze mondiali sull’ambiente di Rio De Janeiro (1992), Johannesburg (2002) e Parigi (2015).

Vicina ad Alexander Langer, al magistrato ambientalista Amedeo Postiglione, sostiene l’impegno delle donne per l’ecologia, a cui ha dedicato un libro. A Rio, nel 1992, dialogò con ambientalista indiana Vandana Shiva. E da sempre ha portato avanti un impegno verde, anche in politica, dov’è stata assessore all’Ambiente in tre città - Reggio, Genova e Roma - scoprendo quanto i suoi grandi ideali di cambiamento fossero difficili da conciliare con le scelte politiche e amministrative.

Montanari, 67 anni, laureata in Giurisprudenza e in Filosofia, è coordinatrice del comitato scientifico dell’Ecoistituto di Reggio e Genova.

Trascorsi 5 anni dalla sua ultima esperienza amministrativa, e in vista delle prossime tornate elettorali, ha mai pensato di tornare a fare politica?

"Ho ricevuto 4 inviti in lista sia come candidata sindaco a Reggio, sia per le europee a livello nazionale: si tratta dell’area del centrosinistra e della società civile. Da un lato la politica mi tenta; dall’altro adesso ho intenzione di lavorare con l’Ecoistituto e nelle Università italiane. Sosterrò in politica chi si porrà la sfida dei cambiamenti climatici, ma ora io adesso preferisco svolgere un ruolo culturale".

Quale modello intende proporre?

"Come diceva Alexander Langer, ci vuole una conversione ecologica della politica, dell’economia e della società sia a livello di governance sia di stili di vita personali. È necessario portare avanti un grande lavoro di educazione, che resta in senso lato una prospettiva politica. A Roma ci siamo trovati un po’ tutti d’accordo sulla visione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Oggi invece la politica è mossa da istanze dove manca una visione globale".

Tra alti e bassi, lei è stata assessore con deleghe ambientali in tre città. Partiamo da Reggio, dove nel 2004-2009 fu nella squadra dell’ex sindaco Graziano Delrio.

"Qui abbiamo realizzato il porta a porta, il piano del verde e il regolamento del verde, seppur tra tante ostilità".

Poi fu in giunta a Genova nel 2009-2012, con il sindaco Marta Vincenzi.

"Il periodo più bello: là c’è una società molto attenta all’ecologia. Abbiamo lavorato tanto con l’Università, riqualificato dieci parchi storici, preso premi con l’Agenzia regionale per la Liguria vincendo 10 milioni in progetti europei, redatto il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile) riconosciuto dall’Ue e fatto con l’Ateneo".

Infine viene chiamata come assessore nel 2016-2019 nella Capitale, nella giunta del sindaco Virginia Raggi.

"A Roma è stata un’esperienza bellissima. Il presidente di Ama era il reggiano Lorenzo Bagnacani, uno dei più bravi manager in tema di rifiuti. In un anno e mezzo abbiamo convogliato 500mila residenti al porta a porta: Legambiente ci ha poi confermato che la differenziata è intorno al 60-70%".

Ci furono però problemi, e polemiche roventi, sui rifiuti. E lei lasciò in rotta con Raggi.

"Scoprimmo 56mila utenze fantasma che non pagavano la Tari solo su due municipi. Progettammo il porta a porta per tutti i municipi entro fine legislatura e quindici impianti di economia circolare. Piantammo 20mila alberi e riqualificammo parchi. Fu un grave errore del sindaco Raggi bocciare il bilancio di Ama e non proseguire il percorso da noi indicato".

Lei fu membro dell’Osservatorio nazionale dei rifiuti, nominata dal governo Prodi. Cosa pensa della gestione reggiana?

"Se è vero che la raccolta differenziata è alta, Reggio però produce ancora troppi rifiuti. Ci sono aree della città, come la stazione, su cui bisognerebbe lavorare per togliere il degrado".

La zona stazione vive diversi problemi oggetto di dibattito anche elettorale. Esercito sì o no?

"Potrebbe anche starci, ma non credo risolva il problema. Invece di ghetti, vanno create situazioni miste e partecipate, luoghi condivisi e maggiore controllo. È evidente la prostituzione per strada. Bisognerebbe invece che le famiglie vivessero lì, e non solo gli stranieri. Nei condomini ci sono le guardiole per i portieri che potrebbero essere utili per sorvegliare. Si vede che questa zona non è sotto governance: la prossima amministrazione dovrà occuparsene".

Sono scesi in campo cinque candidati sindaco: chi voterebbe?

"Non li conosco, vivo fuori città e non voterò a Reggio. Però mi piacerebbe vedere più donne in lizza, e anche un candidato che abbia a cuore l’ambiente come luogo di convivenza e le nuove opportunità di lavoro grazie all’economia circolare. Mi sento vicina alle espressioni della società civile e a chi dimostra di avere una visione".

E la sua visione sulla città, oggi, qual è?

"Sono nata nel piazzale del Cristo. Amo Reggio, ma è troppo spenta e vorrei vederla più vivace. Quando vengo in città con una mia amica, noto troppe auto e troppi negozi sfitti".

Così come la stazione, un’altra area in difficoltà è il centro storico.

"Anche lì alcune zone rischiano di diventare un ghetto. Ora non ci vado quasi mai, mentre da assessore uscivo di notte dal municipio dopo le riunioni e giravo in città in bici. Una mia amica, derubata più volte, ha paura ad andarci".

Come giudica l’operato della sua ultima ‘discendente’, l’assessore all’Ambiente e mobilità Carlotta Bonvicini?

"Ho partecipato all’inaugurazione del giardino Langer. Ho apprezzato molto l’idea del tram su rotaie che collega tutti i punti della città".

Lei ha molto a cuore il tema del verde: come giudica Reggio?

"La manutenzione è fondamentale. Di recente sono tornata nel sentiero lato Est del Crostolo, fatto ai tempi del sindaco Delrio: ho constatato che è tenuto bene ed è molto frequentato, così come quello del Rodano. Invece sono state fatte potature sbagliate nei giardini pubblici. Quando ho visto i tagli alla sophora del Giappone, che era un’opera d’arte botanica, mi è venuto un mezzo infarto".

Si sono formati comitati di cittadini che hanno protestato contro le scelte di taglio di alberi degli enti pubblici. Da ex amministratice, come li tratterebbe?

"Io vado sempre d’accordo con Ugo Pellini, che li sostiene. La Consulta del verde, che creammo a Reggio, può esprimersi su quesi casi. Bisogna valutare le situazioni delle piante, ma i cittadini vanno sempre ascoltati"

Secondo lei il centro dev’essere maggiormente pedonalizzato?

"Bisogna cercare di limitare le auto. Più si pedonalizza meglio è, ma bisogna anche creare condizioni per far vivere bene Reggio che è una città piccola".

Ha qualche proposta?

"Nella circonvallazione, come fu progettato anche dall’architetto Tiziano Binini e approvato dalla giunta Delrio, ridurrei lo spazio della strada per la circolazione delle auto, e farei spazi per i ciclisti e i pedoni. Inoltre creerei condizioni in città per poterla attraversare tutta in bici o a piedi. Poi lavorerei sull’economia circolare e metterei al centro il potenziamento del verde contro l’aumento delle temperature come pianificò pure l’architetto Vitaliano Biondi. Ogni città, e anche Reggio, dovrebbe calcolare l’indice di rischio climatico e mettere in campo misure adeguate per aiutare i più deboli".

Concludendo, come valuta Reggio nel suo complesso?

"È un po’ decaduta: ha bisogno di ritrovare un equilibrio e un’identità storica dei suoi luoghi. La responsabilità è sia degli amministratori sia dei cittadini e anche degli enti di formazione. Non mi sembra ci siano iniziative capaci di cogliere le sfide del nostro tempo. Va invece rilanciata la città del verde, dei lavori green, e vanno superate le marginalità".