Plastic tax, via a luglio: "A rischio un comparto con 4.600 dipendenti"

Melli, presidente del gruppo Gomma-Plastica di Unindustria, avverte: "Le imprese vanno accompagnate e non lasciate sole davanti a nuove regole".

Plastic tax, via a luglio: "A rischio un comparto con 4.600 dipendenti"

Plastic tax, via a luglio: "A rischio un comparto con 4.600 dipendenti"

"Il mancato annullamento della Plastic Tax penalizzerà anche il distretto gomma-plastica reggiano, primo in Emilia-Romagna per concentrazione di imprese". A sostenerlo è Gianluca Melli, presidente Gruppo Gomma Materie Plastiche di Unindustria Reggio. Il comparto associa oltre 60 aziende, in cui lavorano 4.600 dipendenti, per un fatturato complessivo superiore al miliardo e mezzo di euro.

Il Governo - dopo oltre quattro anni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, che l’ha istituita - ha inserito nel Decreto Milleproroghe la decorrenza del 1° luglio, come data per l’entrata in vigore del tributo.

A questo si aggiunge la minaccia di Bruxelles, dove a inizio febbraio Parlamento, Commissione e Consiglio dell’Ue nel regolamento sugli imballaggi hanno indicato il riuso e non il riciclo, come unica via maestra per la transizione green. Una questione che tornerà sul tavolo europeo il 4 marzo.

"La Plastic Tax - spiega Melli - impatterebbe negativamente su numerose filiere industriali, come quella agricola, alimentare o cosmetica, solo per citarne alcune tra le più rilevanti, dove gli imballaggi in plastica sono fondamentali. L’impostazione attuale, inoltre, non predispone un circolo virtuoso legato ad un impiego consapevole delle materie plastiche, prevedendo invece un approccio unicamente punitivo".

"Il packaging in materiale plastico, è bene ricordarlo - prosegue Melli - ha consentito di rispettare requisiti igienici sempre più stringenti e di incrementare la durata di molti prodotti alimentari, riducendo gli sprechi in modo significativo. Rispetto all’impatto ambientale i prodotti in plastica inoltre mostrano prestazioni migliori rispetto alle altre categorie di materiali, grazie alla loro leggerezza e semplicità di lavorazione. Le criticità riguardano principalmente l’abbandono nell’ambiente, oltre alla gestione e allo smaltimento. Un processo, quest’ultimo che, se non avviene in modo corretto, limita la quantità di materiale da recuperare e riciclare. In questo senso risulta fondamentale la corretta sensibilizzazione ed educazione al corretto utilizzo e riciclo dei prodotti realizzati in materiale plastico – spiega il Presidente del Gmp – Le nostre imprese vanno accompagnate nella transizione ecologica, come stiamo facendo a livello di associazione, e non lasciate sole davanti a regole che le metterebbero in crisi di competitività rispetto agli altri Paesi".