ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Processo Angeli e Demoni "Mi manca mio padre Voglio tornare a casa"

La bimba affidata alla coppia gay: "Piango, vorrei gli abbracci di papà". La strategia degli educatori: "Interrompiamo gli incontri con i genitori". .

Processo Angeli e Demoni  "Mi manca mio padre  Voglio tornare a casa"

Processo Angeli e Demoni "Mi manca mio padre Voglio tornare a casa"

di Alessandra Codeluppi

"Ciao, amore mio! Papà è ancora in Irlanda, sto facendo di tutto per tornare presto per vederti, perché ho tanta voglia di abbracciarti e di portarti un bel regalo... Ciao, amore di papà". Con queste parole affettuose il padre, in un messaggio audio del 4 maggio 2017, si rivolgeva alla figlia, nata nel 2007 e collocata in affido il 7 giugno 2016 a una coppia di donne omosessuali, dopo una separazione conflittuale tra i genitori.

Della vicenda sono chiamati a rispondere diversi tra i diciassette imputati per i presunti affidi illeciti di minori della Val d’Enza. Tra loro c’è l’educatrice Katia Guidetti, che in un audio diceva ai colleghi, riferendosi alla bambina: "Questo... non glielo facciamo sentire, vero?".

I messaggi risalgono allo stesso giorno in cui la minorenne fu sottoposta a un incidente probatorio. In una relazione dei servizi sociali si scriveva che lei rifiutava contatti telefonici con i genitori. Ma il mese prima Daniela Bedogni, affidataria insieme a Fadia Bassmaji – entrambe imputate – aveva scritto all’assistente sociale Francesco Monopoli che lei voleva vedere il padre.

Proseguendo la ricostruzione, iniziata la scorsa udienza, ieri il maresciallo capo Giuseppe Milano, testimone del pubblico ministero Valentina Salvi, si è soffermato su altri aspetti. A metà pomeriggio è iniziato il controesame delle parti civili e della difesa – avvocati Oliviero Mazza e Rossella Ognibene per la responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi – che proseguirà la prossima volta.

In una chat di gruppo, l’11 maggio 2017 Anghinolfi proponeva: "Ad esempio è necessario che veda la madre ora? Ci sono anche cose che la bambina ama fare e che le mettiamo a disposizione? Cioè spostare l’attenzione per spostare l’emozione". Bonaretti: "Concordo pienamente". E Monopoli: "Come giustifichiamo la sospensione di IP?", che sta per incontri protetti coi genitori. Anghinolfi: "Relax della minore... Vacanza".

Lei cominciò la psicoterapia alla Cura di Bibbiano nel giugno 2017. Il mese dopo, un’altra educatrice, Maria Vittoria Masdea, postò un messaggio da lei scritto alla bambina: "Ciao, il papà non riesce ad avere risposte per portarti fuori a mangiare il sushi. Spero che stai bene e ti voglio un mondo di bene". Anghinolfi ribattè: "Il papà non dovrebbe scrivere alla bimba in modo diretto. La bimba ha uno smartphone?". E Masdea: "No, li manda a me". Anghinolfi decise: "Questo messaggio non lo diremo alla bimba".

I carabinieri sequestrarono un quaderno e alcuni disegni fatti dalla bambina, a contenuto sessuale e con riferimenti ai genitori. Vi fu un secondo incidente probatorio, il 28 febbraio 2018, dopo che furono ravvisate irregolarità procedurali nel primo: "Questa volta fu diverso. Il senso è che la minore sta recuperando certi ricordi dalla ‘cantina’ della memoria, ma non ha ancora capito chi siano i responsabili. Le due donne affidatarie le regalano un braccialetto del coraggio. Nella cantina ci sono gli scatoloni ‘sesso’ e ‘papà’ da svuotare: il fioretto a lei proposto era aprirli nel 2019".

Le affidatarie, unite civilmente dal giugno 2018, partecipavano alle sedute di psicoterapia. Intercettate, si definivano "mamme". Poi la coppia andò in crisi. "Voglio tornare a casa", scrisse lei su una lavagna, foto che Bedogni trasmise alla psicoterapeuta Nadia Bolognini. Lei abbraccia un cuscino che le ha regalato la madre, "a Fadia dice che è l’unico ricordo dei genitori". A seguito di un malessere, la bambina viene portata all’ospedale, i genitori vanno a trovarla e gli incontri protetti vengono sospesi. Il 16 ottobre 2018 vi è una seduta con le affidatarie e Bolognini. Lei dice: "Io non ho detto che non voglio vedere mio padre", le donne la smentiscono. Lei è triste: "Ogni tanto piango perché mi mancano gli abbracci del papà".