Quattro quesiti della Cgil per mettere alla prova i politici: "Obiettivo 27mila firme"

Tra le richieste della Camera del Lavoro anche la reintroduzione dell’articolo 18 per tutti "Vogliamo scardinare una serie di norme sbagliate che si sono sovrapposte negli ultimi 20 anni".

Quattro quesiti della Cgil per mettere alla prova i politici: "Obiettivo 27mila firme"

Quattro quesiti della Cgil per mettere alla prova i politici: "Obiettivo 27mila firme"

Tutelare i lavoratori licenziati illegittimamente e rendere il lavoro meno precario e più sicuro. Sono gli obiettivi dei quattro quesiti referendari promossi dalla Cgil, per cui domani inizierà anche a Reggio la raccolta delle firme a livello provinciale. L’obiettivo del sindacato è raggiungere in meno di tre mesi 108.000 firme (27.000 per ciascun quesito). Nell’ultima petizione per indire un referendum la Camera del lavoro territoriale reggiana aveva totalizzato circa 30.000 sottoscrizioni. A spiegare i contenuti normativi che si intendono cancellare con i referendum è oggi il segretario della Cgil di Reggio, Cristian Sesena, insieme ai membri della segreteria confederale Marika Todaro, Elena Strozzi, Luca Chierici e Davide Mariotti. "La campagna partirà formalmente il 25 aprile, giorno della festa della Liberazione, perché vorremmo dare il messaggio di liberazione del lavoro anche dalla precarietà", esordisce Sesena. I quesiti, aggiunge, "mirano a scardinare una serie di norme sbagliate che si sono sovrapposte negli ultimi 20 anni rendendo il mercato del lavoro un contesto in cui il profitto si impone sulla dignità dei lavoratori e la precarietà, soprattutto per i giovani, è diventata un elemento consustanziale del lavoro stesso". In dettaglio nel primo quesito si chiede il superamento del Jobs act in quella sua norma "che consente alle aziende di non reintegrare quei lavoratori licenziati in modo illegittimo se sono stati assunti dopo il 2015", spiega ancora Sesena. Anche il secondo quesito affronta il tema del licenziamento ingiustificato, ma nelle imprese fino a 15 dipendenti. "Qui storicamente i lavoratori licenziati senza giusta causa non hanno mai avuto il diritto alle reintegra e per loro c’è attualmente un risarcimento economico di sei mensilità", evidenzia la Cgil. "Noi chiediamo che sparisca questo limite al risarcimento e che l’indennizzo sia commisurato a quanto il giudice stabilisce rispetto alla gravità del danno subito dal lavoratore licenziato ingiustamente". Il terzo quesito riguarda i contratti a tempo determinato e nello specifico il fatto che "in questo momento per i primi 12 mesi un datore di lavoro può assumere a tempo determinato senza dare alcun tipo di spiegazioni del motivo per cui assume personale. Infine, il quarto quesito punta a cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende comittenti in caso di infortuni dei lavoratori in appalto e subappalto.