"Quelle divise possono intervenire"

La maggioranza Pd a Reggio Emilia è criticata per la gestione della sicurezza. Fd’I chiede interventi urgenti, come presidi fissi e l'impiego dell'Esercito, per contrastare il deterioramento della situazione.

"Quelle divise possono intervenire"

"Quelle divise possono intervenire"

"L’Amministrazione comunale a guida Pd ha sempre sottovalutato il problema sicurezza, ora la situazione è davvero arrivata al culmine". Fd’I osserva il cambio di rotta della maggioranza e interviene sul dibattito in corso, per bocca del responsabile della sicurezza Ivaldo Casali: " Quotidianamente, in diverse zone e quartieri della città (non solo in Stazione) la situazione sicurezza è fuori controllo. Al sindaco Vecchi che ha recentemente affermato che “Reggio non è un Bronx”, che “la destra specula per fini elettorali”, che “l’Esercito non ha nessun potere di intervento”, e che “la sicurezza è un compito dello Stato”, mi permetto di rappresentare le seguenti considerazioni. Se non si interviene con la dislocazione di presidi fissi nelle zone più a rischio, con cambio sul posto, da parte delle Forze di Polizia dello Stato e Locali, in attesa del supporto dei militari dell’Esercito, la strada intrapresa è propria quella del Bronx. Il centrodestra da sempre ha a cuore la sicurezza dei cittadini, ma ora viene chiesta con forza da più parti. L’aliquota dei militari dell’Esercito, opportunamente addestrati, nella missione “Strade Sicure” agiscono come Pubblici Ufficiali con funzioni di Agente di Pubblica Sicurezza, come tali possono procedere alla identificazione e alla immediata perquisizione sul posto di persone e mezzi di trasporto. Il Sindaco dispone della Polizia Locale alla quale impartisce direttive, tramite il Comandante del Corpo, il quale a sua volta emana le disposizioni di servizio al personale dipendente. Auspichiamo che tali disposizioni vengano indirizzate, in via prioritaria, a servizi mirati h24 alla sicurezza dei cittadini nelle zone più a rischio, in quanto è ormai palese agli occhi di tutti i reggiani come la politica di tolleranza e del buonismo imperante ha portato la città, “cosiddetta delle persone”, ad una situazione di esasperazione dei cittadini e di invivibilità paradossale".