Ramadan in moschea. Preghiera, cibo e sorrisi

Il racconto di una serata di rottura del digiuno per la comunità musulmana. Il sindaco: "Presto monteremo i cartelli che indichino i vostri luoghi di culto".

Ramadan in moschea. Preghiera, cibo e sorrisi

Ramadan in moschea. Preghiera, cibo e sorrisi

Condivisione piena. È questa la prima sensazione che si è avvertita entrando nella moschea di via Piccard - lo scorso venerdì sera - mentre ci si avvicinava al tramonto e arrivava il momento dell’iftar, la rottura del digiuno che accompagna le trenta giornate di Ramadan osservato dalla comunità musulmana. Un momento che unisce donne, uomini, giovani e bambini, che si riuniscono nella preghiera prima di sedersi a mangiare insieme quello che ognuno ha preparato. Un momento che la comunità islamica per una serata ha voluto aprire alla città, al dialogo con sorelle e fratelli di altre o nessuna religione. Sono i ragazzi a occuparsi dei tavoli, apparecchiati con tovaglie damascate e servizi eleganti, "perché sta a loro assolvere questo compito", mentre le loro coetanee chiacchierano allegre gustando le prelibatezze preparate per la serata. Alcune centinaia le persone di fede musulmana, che ogni sera scandita dal Ramadan si ritrovano nelle moschee reggiane (quella di via Piccard è una delle tre presenti sul territorio comunale) per desinare insieme e offrire un pasto ai loro fratelli in difficoltà. Tanti i giovani, ragazze e ragazzi che raccontano dei loro successi scolastici e professionali. E mentre si assaporano e si discute dei piatti speziati, che raccolgono tradizioni e contaminazioni, a prendere la parola - dopo alcune letture dal Corano, salmodiate dall’Imam - è Omar Soleimane, portavoce dell’associazione comunità islamica italiana, che ha ricordato il significato del ramadan, dove il digiuno avvicina agli ultimi e a chi soffre e allontana i cattivi sentimenti. Un pensiero è andato ai musulmani della striscia di Gaza, che stanno soffrendo la fame. Tra gli ospiti della serata, il sindaco Luca Vecchi, che ha detto :"È importante essere qui a rappresentare la città, in un momento così difficile per i musulmani in tutto il mondo. Spero che presto il popolo palestinese e quello israeliano possano vivere in pace. Ringrazio questa comunità, per come ha saputo integrarsi nella società reggiana. Confermo la piena regolarizzazione, come luoghi di culto, delle moschee sul territorio. E vi confermo che molto presto saranno messi cartelli che indicheranno la direzione verso questi centri religiosi. Un impegno che avevo preso e che ho voluto convintamente onorare. Insieme a Marwa Mahamoud l’amministrazione comunale sta facendo un percorso di convivenza e dialogo tra cattolici e musulmani, molto utile per l’intera comunità". Don Daniele Simonazzi, ha portato all’assemblea i saluti e la vicinanza dei musulmani in carcere: "Oggi ho detto loro che stasera sarei stato qui con voi. Abbiamo parlato di pace, di come possa essere raggiunta solo attraverso il disarmo, il dialogo e il perdono". Il ramadan si concluderà il 10 aprile. La nostra provincia conta più di 30 mila persone di fede musulmana.

Stella Bonfrisco