La Reggiana non trova la via del gol da ben 295 minuti: è rimasta a secco nelle ultime tre (le sconfitte con Cittadella per 2-0, Lecco per 1-0 e Cosenza per 4-0), e vanno aggiunti i 25’ finali di Venezia-Reggiana. Dopo la disfatta interna col Cosenza sarebbe riduttivo parlare di un solo reparto: la Reggiana coi calabresi è scesa in campo senza mordente offensivo, con una fase difensiva inadeguata e senza la cattiveria agonistica giusta. Alessandro Nesta dovrà lavorare sodo in questi giorni per rimettere insieme i cocci del vaso e ritrovare la retta via, che dovrà inevitabilmente passare per il ritorno al gol.
E qui ci leghiamo al concetto di apertura: mai questa Reggiana aveva passato tre partite intere senza segnare. Certo: arrivati a questo punto della stagione non conta più parlare di tipologie di gioco, di chissà quali schemi o tatticismi, ma conta solo ricompattarsi e percorrere quegli ultimi metri di una lunga maratona che la Reggiana meriterebbe, per quanto visto in oltre otto mesi di stagione, di concludere con la soddisfazione della salvezza. Per questo è necessario tornare al gol: perché escludendo il difficile scenario di quattro pari per 0-0 consecutivi, che porterebbero 4 punti e cioè la Reggiana a quota 44 (quasi sicuramente sufficiente per salvarsi direttamente), sarà inevitabile ritrovare quella via per la porta che senza l’imprevedibilità di Girma sembra diventata sconosciuta. Non è un caso: i granata senza gli spunti dello svizzero fanno una fatica astrale a rendersi pericolosi.
Va anche detto, però, che il 1° aprile (una vita fa…) a Venezia i granata trovarono tre reti senza Girma, uscito al 21’ per infortunio.
Il problema è che troppi atleti stanno vivendo un lungo digiuno dal gol. Gondo non segna da 94 giorni (era il 20 gennaio, 2-2 col Como); Antiste non segna da 101 giorni (era il 13 gennaio, 2-2 a Pisa); Melegoni, che di fatto è il vice Girma per posizionamento, ha segnato un solo gol e proprio a Pisa 101 giorni fa; Portanova ha fatto giocate da Serie A a Venezia con gol e assist, ma quello è stato l’unico suo gol siglato nelle ultime 17 partite.
Fa specie leggere i marcatori granata degli ultimi 9 gol segnati nelle ultime 13 partite: due Pieragnolo, uno Portanova, uno Fiamozzi, uno Bianco, uno Kabashi, uno Marcandalli, e due autoreti (una per metà è gol di Girma, sempre lui...). Provocatoriamente si potrebbe affermare che al momento gli autogol stiano fruttando più di qualsiasi singolo. È solo, ovviamente, un’iperbole che rinforza alla tesi delle polveri bagnate in avanti, ma il succo è lo stesso: non importa che a farlo siano attaccanti o difensori, ma bisogna ritornare a segnare per scacciare i fantasmi.