Reggiana, senza Girma l’attacco non gira. L’astinenza da gol dura da 295 minuti

Tre match con le polveri bagnate, tre sconfitte consecutive: quest’anno non era mai successo. Bisogna segnare per scacciare i fantasmi

Reggiana, senza Girma l’attacco non gira. L’astinenza da gol dura da 295 minuti

Reggiana, senza Girma l’attacco non gira. L’astinenza da gol dura da 295 minuti

La Reggiana non trova la via del gol da ben 295 minuti: è rimasta a secco nelle ultime tre (le sconfitte con Cittadella per 2-0, Lecco per 1-0 e Cosenza per 4-0), e vanno aggiunti i 25’ finali di Venezia-Reggiana. Dopo la disfatta interna col Cosenza sarebbe riduttivo parlare di un solo reparto: la Reggiana coi calabresi è scesa in campo senza mordente offensivo, con una fase difensiva inadeguata e senza la cattiveria agonistica giusta. Alessandro Nesta dovrà lavorare sodo in questi giorni per rimettere insieme i cocci del vaso e ritrovare la retta via, che dovrà inevitabilmente passare per il ritorno al gol.

E qui ci leghiamo al concetto di apertura: mai questa Reggiana aveva passato tre partite intere senza segnare. Certo: arrivati a questo punto della stagione non conta più parlare di tipologie di gioco, di chissà quali schemi o tatticismi, ma conta solo ricompattarsi e percorrere quegli ultimi metri di una lunga maratona che la Reggiana meriterebbe, per quanto visto in oltre otto mesi di stagione, di concludere con la soddisfazione della salvezza. Per questo è necessario tornare al gol: perché escludendo il difficile scenario di quattro pari per 0-0 consecutivi, che porterebbero 4 punti e cioè la Reggiana a quota 44 (quasi sicuramente sufficiente per salvarsi direttamente), sarà inevitabile ritrovare quella via per la porta che senza l’imprevedibilità di Girma sembra diventata sconosciuta. Non è un caso: i granata senza gli spunti dello svizzero fanno una fatica astrale a rendersi pericolosi.

Va anche detto, però, che il 1° aprile (una vita fa…) a Venezia i granata trovarono tre reti senza Girma, uscito al 21’ per infortunio.

Il problema è che troppi atleti stanno vivendo un lungo digiuno dal gol. Gondo non segna da 94 giorni (era il 20 gennaio, 2-2 col Como); Antiste non segna da 101 giorni (era il 13 gennaio, 2-2 a Pisa); Melegoni, che di fatto è il vice Girma per posizionamento, ha segnato un solo gol e proprio a Pisa 101 giorni fa; Portanova ha fatto giocate da Serie A a Venezia con gol e assist, ma quello è stato l’unico suo gol siglato nelle ultime 17 partite.

Fa specie leggere i marcatori granata degli ultimi 9 gol segnati nelle ultime 13 partite: due Pieragnolo, uno Portanova, uno Fiamozzi, uno Bianco, uno Kabashi, uno Marcandalli, e due autoreti (una per metà è gol di Girma, sempre lui...). Provocatoriamente si potrebbe affermare che al momento gli autogol stiano fruttando più di qualsiasi singolo. È solo, ovviamente, un’iperbole che rinforza alla tesi delle polveri bagnate in avanti, ma il succo è lo stesso: non importa che a farlo siano attaccanti o difensori, ma bisogna ritornare a segnare per scacciare i fantasmi.