Riqualificazione e Animazione, Nuove Opportunità per il Centro Storico di Reggio Emilia

L'amministrazione pubblica sta affrontando la trasformazione dei centri storici con opere di riqualificazione, sostegno alle attività commerciali, programmazione di eventi e animazione. Per affrontare le nuove esigenze è necessario un approccio multidisciplinare e una strategia di governance esterna.

di Mariafrancesca Sidoli (*)

Negli ultimi giorni abbiamo assistito a nuovi investimenti, nuove aperture che si sono attivate in zone differenti del centro storico e altre in procinto di arrivare, alcune particolare importanza perché riattivano spazi da tempo non utilizzati, come ex cinema, o in vie particolarmente in difficoltà per una concentrazione alta di dismissioni. Questi sono segnali certamente positivi a fronte di ombre che giustamente e puntualmente emergono dalle voci di chi le affronta ogni giorno, che permangono da cui è necessario non nascondersi, ma affrontare il tema con spirito di verità. I centri storici sono in evidente trasformazione, lo sono le città medie, in particolare del centro nord, e lo sono da diversi anni. Sono cambiate le abitudini di acquisto e il processo è in continua e rapida evoluzione: dai centri commerciali all’e-commerce, dalla spesa a domicilio al click and collect, dalla grande distribuzione decentralizzata ai marchi che rientrano nei centri urbani cercando piccole/medie strutture e non più i mall.

Cambiano i modelli di residenza e di lavoro, basti pensare allo smart working e all’uscita di alcune funzioni (tribunale, agenzia del territorio..) dal centro storico. Accelerano le nuove tecnologie da una parte ed entrano in crisi i “mestieri” per mancanza di ricambio generazionale. In tutto questo, negli ultimi anni la pubblica amministrazione è intervenuta con opere importanti di riqualificazione urbana degli spazi pubblici (da ultima la piazza San Prospero), ha sostenuto le attività commerciali durante la crisi covid fra contributi ed esenzioni per svariati milioni di euro e ha costruito programmazione di eventi e animazione (oltre150 appuntamenti nell’ultimo anno) al rallentamento delle restrizioni. E ciò che era in corso da ormai un decennio il covid lo ha accelerato, imprimendolo definitamente. Di fronte a queste trasformazioni che generano domande e bisogni differenti dal passato, le risposte devono essere diverse. Le amministrazioni pubbliche si devono fare portavoce di questo cambiamento, respingendo una narrazione polarizzata o, nella peggiore delle ipotesi, ideologizzata, nella consapevolezza che è necessario il dialogo con tutte le parti attive che incidono nella vita dei centri urbani per costruire patti e progetti.

Inneggiare un ritorno al passato, pensare di arrestare i processi di cambiamento è fuorviante nonché impossibile: serve occuparsi delle contingenze del presente e al contempo chiedersi quali saranno i centri storici del domani.

Con questo spirito, con questa domanda ’essenziale ed esistenziale’ è stato avviato il percorso di analisi del centro storico e del suo posizionamento strategico con il supporto dell’ufficio Urban & Comm del Politecnico di Milano che ha visto la sua prima fase conclusa nel mese di novembre dove sono state affrontate analisi, raccolte suggestioni dai portatori di interesse chiamati al confronto, valutati i continui monitoraggi sul territorio per arrivare ad alcune proposizioni, del breve e lungo periodo, in attesa degli ultimi vagli amministrativi, affinché possano essere attuate già a partire dal mese di gennaio calando a terra i primi risultati e contestualmente perseguire nel solco avviato durante il 2023. Il puntuale lavoro rivolto alle nuove economie urbane e di vicinato, così come vengono finalmente definitive dalla nuove Legge Regionale del 2023 che sostituisce l’ormai obsoleta normativa anni novanta e che porterà il prossimo anno ad importanti linee di finanziamento dedicate alle nuove visioni dei centri storici, deve necessariamente prevedere coordinamento ed interventi multidisciplinari che tengano insieme il decoro, la manutenzione, l’accessibilità e il contrasto all’illegalità con metodo trasversale alla questione ’centro storico’ poiché è il buon funzionamento della polis, nella gestione ordinaria e nelle relazioni, che genera quella fiducia necessaria alla nascita e consolidamento di nuove dinamiche di residenza, servizi ed economia di prossimità.

La chiave di attuazione sta, a mio avviso, nell’approccio multidisciplinare sia nell’organizzazione interna comunale sia nelle strategie di governance esterna, così come invita a promuovere la legge regionale che ben presto diventerà punto di riferimento per i prossimi anni, legge regionale che abbiamo promosso e contribuito a portare a compimento attraverso contributi di visione e strategia, assieme alle associazioni di categoria commerciali.

Con l’auspicio di fine anno che ’l’affaire centro storico’ possa divenire prioritario non solo nel mero dibattito pubblico finalizzato alla campagna elettorale del prossimo 2024 (e a qualche like facile sui social) ma vera agenda politica per la città.

(*) assessore al commercio

e al centro storico