Rissa tra ragazzine negli Orti di Santa Chiara. Volano le sedie

Una parola di troppo, una chiacchierata dopo la scuola degenarata in litigio. E’ bastata un’occhiata di traverso, un riflesso cattivo...

Rissa tra ragazzine negli Orti di Santa Chiara. Volano le sedie

Rissa tra ragazzine negli Orti di Santa Chiara. Volano le sedie

Una parola di troppo, una chiacchierata dopo la scuola degenarata in litigio. E’ bastata un’occhiata di traverso, un riflesso cattivo e una ragazza di 15 anni si è vista atterrare sulla testa una sedia. Un colpo di una ferocia inaudita, a cui è seguito un parapiglia fra due opposte fazioni di ragazze, una rissa a suon di calci, pugni e tirate di capelli. Testimoni dell’episodio, Marco Davoli e la moglie, titolari del ristorante Il Pozzo. La prima ad accorgersi che qualcosa non andava per il verso giusto, venerdì scorso, verso le 14.30, agli orti di Santa Chiara, la piazzetta su cui affaccia il ristorante, è stata la moglie, attratta all’esterno dalle urla delle giovanissime: "Saranno state una quindicina – racconta Davoli, poi accorso sul posto – All’inizio sembravano tranquille. Poi a un certo punto una di loro, senza nessun motivo apparente, ha tirato una seggiolata in testa a un’altra. La causa? Pare una questione affettiva. Un ragazzo. Mia moglie è intervenuta per separare i due fronti contrapposti, ma non c’è stato niente da fare. Abbiamo chiamato il 118, nel frattempo la ragazzina colpita è svenuta, poi è stata medicata". A destare sgomento nei signori Davoli l’età delle ragazze e la violenza dei colpi: "Spintoni, calci, le altre che tifavano chi per l’una chi per l’altra. Erano molto aggressive. Sembravano due pitbull che si azzuffano. Ma non c’è stata denuncia da parte della ragazza aggredita". Quel posto attira anche un altro tipo di degrado, avverte il ristoratore: "E’ una piazza abbandonata da tutto e tutti. Ci sono le telecamere da un paio d’anni, è vero, ma questo non ha frenato la piccola delinquenza, lo spaccio, che agisce negli orari non presidiati da noi commercianti e residenti".

Lara Maria Ferrari