Risse, aggressioni e omicidi nella zona. Il diciottenne Thabet ucciso per 20 euro

E il mese scorso è toccato al 44enne Singh, ammazzato da un altro clochard

Risse, aggressioni e omicidi nella zona. Il diciottenne Thabet ucciso per 20 euro

Risse, aggressioni e omicidi nella zona. Il diciottenne Thabet ucciso per 20 euro

È lungo l’elenco di liti violente, risse, aggressioni nella zona della stazione storica del centro di Reggio Emilia. Appena un mese e mezzo fa un indiano di 44 anni, Sukhninder Singh, senza fissa dimora in Italia, è deceduto a una ventina di giorni dall’aggressione subita proprio in quel quartiere, in viale IV Novembre. Indagato per quella morte un napoletano di 49 anni, pure lui senza fissa dimora, che deve rispondere di omicidio preterintenzionale. L’aggressione era avvenuta il 22 ottobre. I carabinieri, anche attraverso le immagini delle telecamere attive nel quartiere, sono riusciti a ricostruire la dinamica di quanto accaduto, supportati anche dalle testimonianze di altri clochard, conoscenti dei due protagonisti della vicenda. Singh era seduto su un marciapiede davanti a un negozio del viale quando all’improvviso era arrivato l’italiano, in stato di ebbrezza alcolica, che aveva colpito l’indiano, senza un apparente motivo, centrandolo al volto con un calcio, sferrandogli poi un pugno, sempre al volto. Nella caduta, l’indiano aveva battuto violentemente la testa. Alcuni passanti avevano dato l’allarme ai soccorsi. Ma dopo una ventina di giorni era sopraggiunto il decesso. Risale invece a fine maggio, alla stazione di piazzale Marconi, l’omicidio del 18enne Mohamed Alì Thabet (nella foto), ad opera di un tunisino di 22 anni, Hadi Trabelsi, che avrebbe agito con violenza per futili motivi: un prestito negato di appena una ventina di euro. Dopo una latitanza durata alcune settimane, il nordafricano era stato arrestato lo scorso luglio, al rientro dalla Francia, dove si era recato dopo il grave fatto di sangue. Le indagini di polizia e carabinieri reggiani erano state supportate dal Servizio di cooperazione Internazionale di polizia del ministero dell’Interno in collaborazione con la Surete Departementale della polizia nazionale francese di Marsiglia, la città dove il 22enne aveva trovato riparo. Il tunisino, sentendosi probabilmente braccato, aveva deciso di fare rientro in Italia, dove però è stato intercettato e arrestato, proprio al suo ritorno a Reggio.