Romano Prodi: "Prevale la paura. A Reggio non nascono più bambini"

La denatalità persiste a Reggio nonostante gli eccellenti servizi prescolari. Romani Prodi evidenzia la diffusa paura e lo stress cronico come cause principali. La situazione demografica preoccupa, con un invecchiamento della popolazione e un calo significativo dei residenti sotto i 49 anni.

Anche se ci sono gli "asili più belli del mondo" a Reggio non nascono bambini, ma la denatalità è identica alle aree italiane dove invece i servizi prescolari sono meno sviluppati. "Prevale la paura", commenta Romani Prodi, ospite del Festival dell’Economia di Trento, sottolineando: "Questa è una realtà dove se già si fa pari, sembra di aver vinto… Negli ultimi tempi hanno tolto soprattutto l’entusiasmo. Constato che in tutto il mondo sta calando la natalità. Non è un problema italiano, europeo. avviene anche dove le politiche familiari sono molto buone. In Francia è molto più alta dell’Italia, ma negli ultimi cinque anni è crollata anche se ci sono dei sussidi impressionanti per le famiglie". Pandemia, guerre, terrorismo, continui allarmi creano una situazione di stress cronico e ansia che si manifesta con la scelta di non mettere al mondo figli: "Nascono pochi bambini a Reggio Emilia, dove le scuole di infanzia ci sono – aggiunge l’ex presidente della Commissione Europea –, e a Reggio Calabria, dove non ci sono, ricchi e poveri… Dove nascono meno figli al mondo sono Singapore, Corea del Sud e la Sardegna". Mercoledì la Camera del Lavoro di Reggio ha presentato il report ’Le persone al centro’ sui bisogni della società reggiana e la situazione lavorativa sempre più precarizzata. Vi si espongono gli ultimi dati Ires Emilia-Romagna, che fotografano in modo agghiacciante l’inverno demografico reggiano e il parallelo invecchiamento della popolazione: la nostra provincia ha 529mila abitanti. Nel 2023 sul 2022 calano i residenti sotto i 49 anni: un calo medio del 2,08%, con picchi di -10% per la fascia 0-4 anni, -4,7% per la fascia 5-9, -4,5% nella fascia 20-24, -3,6% nella fascia 30-34. Aumenta invece la popolazione nelle fasce tra 50 e +80 anni con un incremento medio del 3,2% e picchi di +6,8% nella fascia over 80 e +6,4% nella fascia 70-74.

Francesca Chilloni