TOMMASO VEZZANI
Cronaca

Roncocesi reclama più autobus: "La domenica sequestrati in casa"

Un gruppo di residenti insorge. "Operai, collaboratrici domestiche e studenti non sanno come spostarsi"

Roncocesi reclama più autobus: "La domenica sequestrati in casa"

Roncocesi reclama più autobus: "La domenica sequestrati in casa"

"Nel 2023 è inaccettabile che ci sia una frazione del Comune non collegata al centro città". Adele Ghirri abita a Roncocesi da sempre e ci tiene a sottolineare l’impatto sociale delle carenze nel trasporto pubblico locale su una frazione storica: "Non solo passa un autobus all’ora, nel pomeriggio c’è anche una fascia di un’ora e mezza completamente scoperta e la domenica non ce n’è nessuno. È assurdo, ci sono categorie di persone, come le collaboratrici domestiche ma anche altre, che non hanno la macchina o la patente: come possono muoversi?".

Le storie sono significative: "La nostra collaboratrice familiare la domenica ha il giorno libero e vorrebbe andare a trovare i parenti a Parma, ma non può farlo. Sembra impossibile a Reggio, visto che come in tutte le città di provincia non si è abituati a spostarsi con i mezzi pubblici, ma sono tante le persone che non possono guidare. La comunità di Roncocesi sta cambiando, sugli autobus vedo tante donne di origine straniera che per spostarsi o portare a scuola i figli hanno bisogno di quelli. Già una corsa all’ora è vincolante, una ogni mezz’ora sarebbe diversa, e la domenica come fanno? Questa situazione è inaccettabile e va a colpire le classi più in difficoltà, perché penalizza chi non può permettersi la macchina".

Non solo gli stranieri: "Banalmente un adolescente che non ha il motorino e vuole andare in piscina ci mette un’ora in autobus per andare nella più vicina, con l’auto raggiungibile invece in 5 minuti. Ma anche un operaio di Roncocesi che lavora a Corte Tegge ma non ha la macchina in linea d’aria impiegherebbe dieci minuti, con il trasporto pubblico invece deve partire un’ora prima e poi e poi…"

Anche secondo Ghirri, Seta e Comune non colgono i nuovi bisogni di Roncocesi: "Io sono nata nel Novanta e ho vissuto sempre qui ma, mentre i prezzi sono aumentati costantemente, il servizio non ha mai visto un vero e proprio miglioramento. La domenica non c’è utenza? Magari nel 2002 era così, ma Roncocesi si è sviluppata nell’edilizia, è in crescita e oggi vivono qui ben più persone, molte anche senza auto. Dal punto di vista del trasporto pubblico però non c’è stata un’evoluzione e sono convinta che oggi un servizio alla domenica sarebbe utilizzato".

È anche un fatto di compromessi: "Non fa piacere vedere gli autobus vuoti, però se si diffonde la voce che il servizio non è buono la gente non ne usufruisce, quindi è un cane che si morde la coda. La possibilità però ci vorrebbe, in questa situazione non si possono incoraggiare le persone a non utilizzare la macchina". La residente riconosce che un aiuto a Roncocesi è arrivato: "La costruzione della ciclabile che ci collega alla città è positiva, viene usata e funziona. Però non si può prendere sempre la bici e in un mondo e un’amministrazione che si è sempre detta attenta all’ecologia e alla sostenibilità ci aspettiamo un’attenzione diversa".

Il servizio domenicale in particolare è ciò su cui Ghirri batte: "Sarebbe fondamentale per permettere alle persone di godersi il loro giorno libero dove vogliono e andare a trovare i parenti. Banalmente, un taxi per Modena costa 20 euro e 40 di andata e ritorno le classi più in difficoltà non se li possono permettere. Per l’integrazione e non solo, la mobilità è fondamentale se davvero si vuole permettere alla società di avanzare e favorire il benessere generale".