ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Round per Della Capanna. Fallito il blitz degli avvocati che chiedevano dimissioni

Il presidente dell’Ordine era sotto attacco per un suo post sull’antifascismo. Ma la sfiducia sul bilancio non passa: conti approvati con 154 voti su 178 .

Round per Della Capanna. Fallito il blitz degli avvocati che chiedevano  dimissioni

Round per Della Capanna. Fallito il blitz degli avvocati che chiedevano dimissioni

Mai si era vista una partecipazione così alta: la polemica sorta tra avvocati sull’antifascismo ha risvegliato la curiosità di molti legali che ieri si sono riversati in tribunale per l’assemblea già fissata da tempo per l’approvazione del bilancio, che di solito raccoglieva non più di qualche decina di persone. Nell’aula della Corte d’Assise si sono ampiamente superate le duecento presenze. Ai 47 iniziali che hanno firmato la lettera definendo Enrico Della Capanna "incompatibile" col suo ruolo di presidente dell’Ordine degli avvocati se ne sono intanto aggiunti altri 29, portando il totale a 76: "Non vogliamo fare uno schieramento politico: l’antifascismo è di tutti", ha puntualizzato l’avvocato Giovanna Fava, specificando che tra i firmatari sono 47 le donne.

Della Capanna aveva pubblicato una riflessione su Facebook a commento di un pensiero di Giovanni Tarquini, vice dell’Ordine e candidato sindaco del centrodestra: "Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell’antifascismo. Dovremmo cercare di liberarcene – ha scritto – per costruire una società nuova e proiettata nel futuro".

Parole che hanno suscitato la polemica.

In apertura Della Capanna ha detto che l’argomento all’ordine del giorno era il bilancio, che non era sua intenzione sottrarsi a un confronto, rinviando però un’eventuale discussione a un’altra sede. L’avvocato Etelina Carri, del gruppo dei 76, ha sollevato il tema dimissioni. Della Capanna ha ribattuto che le dimissioni vanno chieste formalmente in altra sede e che la mancanza dell’approvazione del bilancio avrebbe determinato il commissariamento. Il tesoriere, l’avvocato Francesca Baldi, ha dato lettura di consuntivo e preventivo e anche Della Capanna ha relazionato sull’argomento.

Mineo ha preso la parola iniziando dal bilancio per poi virare sulla questione antifascismo. Sono intervenuti anche altri due firmatari, Fava e Marco Scarpati. Della Capanna ha detto di non aver mai avuto tessere di partito e di non aver mai partecipato a iniziative politiche, seppure invitato. Ha poi richiamato i suoi predecessori presidenti che hanno palesato militanza politica: quella "immediatamente prima", cioè Celestina Tinelli, ex membro laico del Csm, e anche il "compianto Romano Corsi, che tutti sapevano essere consigliere comunale Ds". Ha contestato i toni violenti dell’attacco sulla stampa e ha riferito in aula di essersi espresso su Facebook a titolo personale.

Alla fine, dei 178 votanti chiamati ad alta voce, 154 hanno dato l’ok al bilancio; 23 gli astenuti e un solo contrario. Numeri da cui si evince che la questione antifascismo non si è trasformata in un voto di sfiducia al presidente. "Una débacle per chi ha firmato la lettera e una conferma dell’operato del presidente", commenta l’avvocato Matteo Marchesini, candidato della lista Tarquini. "Un grande esercizio di democrazia", ha ribattuto a caldo l’avvocato Fava.