Sempre più città delle fatture false. Scoperchiato un giro da 10 milioni. Perquisizioni e sequestri, 15 indagati

Carabinieri e fiamme gialle portano alla luce l’ennesimo schema collaudato di prestanome e società ’cartiere‘. Domenico Gerace era la figura chiave, viene considerato contiguo alla cosca emiliana di ’ndrangheta.

Sempre più città delle fatture false. Scoperchiato un giro da 10 milioni. Perquisizioni e sequestri, 15 indagati

Sempre più città delle fatture false. Scoperchiato un giro da 10 milioni. Perquisizioni e sequestri, 15 indagati

Reggio si conferma ancora una volta la "capitale delle false fatture", per usare un’espressione del procuratore capo Gaetano Calogero Paci ribadita più volte pubblicamente. La nuova inchiesta, coordinata proprio dal magistrato, che scuote la città ha portato alla luce un maxi giro di operazioni inesistenti emesse tra il 2016 e il 2019 col duplice obiettivo di frodare il fisco evadendo Iva e imposte nonché di riciclare denaro per conto della criminalità organizzata. È quanto scoperchiato da carabinieri e guardia di finanza che ieri mattina hanno dato esecuzione a sei perquisizioni fra Reggio e Parma, notificando avvisi di garanzia a 15 indagati, di cui 11 colpiti da un decreto di sequestro per oltre 2,5 milioni di euro. Attività di indagine pure tra le province di Torino, Genova e Crotone.

L’operazione – denominata “Chrysalis” – è scaturita da alcuni accertamenti nei confronti della famiglia di Domenico Gerace (classe ‘73, di origine calabrese, ma nato in Germania e residente a Cadelbosco Sopra) ritenuto dagli investigatori un indagato chiave e contiguo alla cosca emiliana di ‘ndrangheta nonché già noto in altre inchieste precedenti su false fatture. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle coadiuvato dalla tenente colonnello Maria Concetta di Domenica, del nucleo investigativo dei carabinieri guidato dal maggiore Maurizio Pallante e del reparto operativo coordinato dal tenente colonnello Aniello Mautone hanno osservato un’impennata qualitativa del tenore di vita della sua famiglia, tra l’acquisto di un’abitazione di pregio e di auto di grossa cilindrata, sproporzionati rispetto alle dichiarazioni dei redditi.

Oltre a Gerace (che compare nelle intercettazioni con Vincenzo Vasapollo, emerso in ‘Billions’ sempre sulle false fatture), i sequestri hanno colpito anche Mario Mazzotti, 75 anni, nato a Ravenna, residente a Reggio; Pietro Bongiovì,55 anni, di Sciacca (Agrigento): Pasquale Voce, 44 anni di Isola Capo Rizzuto (Crotone); Umberto Viscomi, 70 anni, di Botricello (Catanzaro); Salvino Pasquale Concas, 66 anni, sassarese residente a Reggio; Giuseppe Foderaro, 71 anni, nato a Pergine Valsugana (Trento) e residente a Reggio; Salvatore Foderaro, 52 anni, nato a Reggio e residente a Genova; Alberto Foderaro, 41 anni, nato a Reggio e residente a Cinisello Balsamo (Milano); Massimo Graziano, 50 anni, residente a Reggio e Debora Pinna, 37 anni, residente a Bibbiano.

I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare la costituzione di società cosiddette ‘cartiere’ (cinque quelle finite nel mirino dell’inchiesta, dislocate tra Reggio e Parma), intestate fittiziamente a prestanome ma di fatto gestite da lui. Il modus operandi è quello ormai collaudato: le società ricevevano giornalmente numerosi bonifici che venivano prelevati in contanti in vari uffici postali, per essere poi restituiti a chi li aveva disposti.