FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Sgarbi tira in ballo Tota: "Il ’Concerto’ era suo"

Il critico d’arte indagato anche per il quadro di Valentin de Boulogne. Ma la famiglia dell’editore reggiano: "È un’infamia, mai vista quell’opera".

Sgarbi tira in ballo Tota: "Il ’Concerto’ era suo"

Sgarbi tira in ballo Tota: "Il ’Concerto’ era suo"

Organizzatore di mostre ed editore, Augusto Tota si è sempre occupato di arte contemporanea e naives, ed in particolare di Ligabue e Ghizzardi. In questa veste ha collaborato con Vittorio Sgarbi, che ebbe per lui parole di affetto in occasione della sua scomparsa nel febbraio 2023. Ma adesso, nell’ambito di una delle inchieste in cui è coinvolto, Sgarbi tira in ballo l’amico deceduto, affermando che fu l’esperto d’arte di Guastalla a consegnarli per un expertise il "Concerto del Bevitore" di Valentin de Boulogne, pittore caravaggesco del Seicento. La famiglia Tota è indignata: "È una vera infamia", ha detto una delle figlie, Simona, a Thomas Mackinson: "È morto un anno fa e non può difendersi… Quel quadro non l’ho mai visto negli uffici di mio padre, né nella sua sua abitazione. Soprattutto, non me ne ha mai parlato". Da questo De Boulogne sono scaturite una prima indagine della Procura di Imperia (per il tentativo di esportazione del dipinto), e poi quella della Procura di Macerata che interessa la ’Cattura di San Pietro’ di Rutilio Manetti, rubata a Torino. Il sottosegretario alla Cultura risulta indagato a Imperia con l’accusa di "esportazione illecita di beni culturali" perché - pur non essendo in possesso dell’attestato di libera circolazione o licenza di esportazione - avrebbe portato a Montecarlo il ’Concerto’ (valore 5 milioni di euro) per cercare di venderlo sul mercato internazionale. Una vicenda - come quella del Manetti - complicatissima. Sul caso vi sono 5 indagati, tra cui i presunti intermediari (come Sabrina Colle, compagna di Sgarbi). L’opera sarebbe stata custodita nella casa del critico a Ro Ferrarese: Sgarbi sostiene che sia una copia che deteneva temporaneamente per conto di un privato - il guastallese Tota - cui doveva fare un’expertise. La proprietà del quadro - secondo l’inchiesta - era certificata dal contratto firmato da Hestia Srl (società della Colle) e la Switz Art della gallerista sarda Mirella Setzu. La Setzu, che si trovava all’epoca a Montecarlo, si sarebbe impegnata a garantire la vendita dell’opera, a partire da una fiera d’arte in calendario a Maastricht. I carabinieri hanno trovato l’opera proprio nel Principato, in un appartamento; vi sarebbe stata portata dalla frontiera di Ventimiglia. "Non ho mai fatto attribuzioni al Valentin perché non ero convinto", ma "era quello che sperava il povero Tota che ne era proprietario". Sgarbi ha ricevuto un ordine di comparizione da Imperia, ma non essendosi mai presentato è stato interrogato su delega nelle Marche, dove ha la residenza.