Stecco chiede chiarezza "Il Crostolo è sicuro?" L’alveo è una giungla

L’appello dell’assessore di Gualtieri: "Servirebbe cittadinanza attiva"

Stecco chiede chiarezza  "Il Crostolo è sicuro?"  L’alveo è una giungla

Stecco chiede chiarezza "Il Crostolo è sicuro?" L’alveo è una giungla

Marcello Stecco, attuale assessore al Comune di Gualtieri, è stato tra gli osservatori politici più interessati alle condizioni del torrente Crostolo. Lo ha fatto da assessore in Provincia, promuovendo il Protocollo per l’immissione dell’acqua del Secchia nel Crostolo per mitigarne l’inquinamento. E così, in questi giorni di lutto e spavento per ciò che accade in Romagna, è inevitabile guardare al nostro corso d’acqua e al suo letto lungo 55 km.

Stecco, guardando all’alveo del Crostolo a Santa Vittoria di Gualtieri c’è da chiedersi cosa accadrebbe se ci fosse una piena nel torrente.

"Certamente si esige una chiarezza di informazioni. Gli allarmi vengono alimentati anche dalla poca chiarezza. E’ ovvio che in tempi straordinari come quelli che viviamo la comunicazione con i cittadini deve avere modalità straordinarie. Nessuno mette in dubbio che Aipo faccia il suo dovere, ma comunichi con precisione lo stato dell’arte".

Tradotto, cosa sta chiedendo?

"Che dica chiaramente se il nostro Crostolo è interamente sicuro o meno, in tutti i suoi nove Comuni attraversati".

Qual è il tratto che preoccupa di più?

"Certamente quello che va da Cadelbosco a Guastalla. A Santa Vittoria, nella zona di Lingua Spagni, ci sono punti in cui la vegetazione è talmente fitta da coprire l’acqua che scorre".

E perché l’amministrazione non segnala?

"Ci tengo a richiamare il fatto che il Comune di Gualtieri, con in testa il sindaco, presidia la situazione e la segnala in tutte le occasioni istituzionali".

Una volta ci pensavano braccianti e i contadini a tener pulito l’alveo, facendo anche legna per l’inverno...

"E ora sono previste multe per chi lo fa, determinate da vincoli di sicurezza che un tempo non c’erano. L’unico soggetto abilitato a intervenire è Aipo".

Che però non può permettersi un esercito di dipendenti che tenga costantemente pulito l’alveo dei nostri fiumi.

"C’è un problema più in generale di “cittadinanza attiva“. Si tratta di trovare forme normative e assicurative in modo che i cittadini possano svolgere una funzione di fatto pubblica, senza incorrere in sanzioni e senza travalicare i ruoli e le competenze. Così come accade per il verde pubblico: ora le amministrazioni hanno poche risorse e se si trovasse la possibilità di aprire tutto questo ai cittadini sarebbe una soluzione. In Svizzera c’è un sistema di questa natura. Non deve essere considerata un’idea estemporanea, pensata da qualche isolato ambientalista. No, vanno coinvolti i frontalieri stessi dei corsi d’acqua".

Tornando al Crostolo, come mai sente questa esigenza di chiarezza?

"Il Crostolo non può non essere una priorità a Reggio. È un torrente in cui improvvisamente si potrebbero determinare momenti di sicurezza, ad esempio se ci fosse tanta acqua che cade dalla montagna e il Po che non tira a sufficienza. In questi giorni siamo stati paradossalmente fortunati perché veniamo da una siccità nel Po. Ma ora il fiume è a livello".

Saverio Migliari