Stop all’antenna di via Lambrakis Il Tar di Parma boccia il Comune I comitati: "Sia collocata altrove"

Il tribunale amministrativo ha ritenuto illegittima la procedura: "Il parere positivo di Arpae non è sufficiente". I cittadini esultano, ma tendono la mano: "Sentenza importante, valutiamo insieme una soluzione alternativa".

"Siamo soddisfatti perché il Tar di Parma, con un’importante sentenza, ha riconosciuto la fondatezza e soprattutto l’importanza delle preoccupazioni in merito all’impatto che un’antenna di telefonia mobile può avere sulla qualità della vita degli abitanti stessi di quella zona e su quelle circostanti". Esprimono soddisfazione, attraverso una nota, i cittadini delle Acque Chiare riuniti in comitato, per la decisione del Tar (presidente Italo Caso, estensore Massimo Baraldi) che il 17 agosto scorso ha accolto in gran parte il ricorso dello stesso comitato contro l’installazione di un’antenna di telefonia mobile Wind Tre all’interno di un parcheggio pubblico in via Lambrakis.

La sentenza, nelle sue dodici pagine, passa in rassegna una vicenda iniziata nel luglio del 2020, sino allo stesso mese di due anni dopo, in cui si evidenziano tre aspetti principali. In primis che è "illegittimo e quindi annullato il provvedimento Dirigenziale di Autotutela emesso dal Servizio Ambiente ed Energia del Comune di Reggio in data 18 marzo 2022, per non aver ‘richiesto il preventivo coinvolgimento dell’Associazione, del suo legale rappresentante e dei suoi aderenti, anche alla luce del generale principio di leale collaborazione fra Amministrazione e cittadino’; e in secondo luogo "che è illegittima e per tanto annullata" l’autorizzazione ad erigere l’Impianto, emessa dal Comune in data 08 giugno 2022, la quale aveva ‘rovesciato’ un primo provvedimento di diniego all’installazione dello stesso risalente al 2020, "per aver richiesto pareri non dovuti che, invece, per quanto sopra detto, erano dovuti in quanto relativi alla conformità urbanistica dell’intervento".

"Come cittadini delle Acque Chiare e come Associazione Acque Chiare-Bazzarole, abbiamo sempre ritenuto la localizzazione dell’impianto non idonea – prosegue il comitato – Confortati in ciò anche da valutazioni non favorevoli espresse da organismi competenti e previsti dal Regolamento comunale, rispetto all’installazione di un’antenna alta oltre 30 metri, posizionata tra gli stalli di sosta dei veicoli, di fronte al capolinea dell’autobus urbano e all’ingresso di un importante Parco cittadino".

Il Comitato delle Acque Chiare, assistiti in questa battaglia legale dall’avvocato Giacomo Cresci del foro di Firenze, ha sempre evidenziato come in un quartiere residenziale di valore e abitato da numerose famiglie, oltre ad un parco e altre aree verdi abitualmente frequentate anche da bambini, sorgono qualcosa come "15 antenne in circa 1000 metri quadrati di estensione, di cui 8 sono di Wind Tre Spa".

Le conclusioni? La traggono gli stessi cittadini: "Wind in base all’autorizzazione del Comune dell’8 giugno dell’anno scorso e al successivo contratto di concessione ha potuto installare un’antenna che oggi sorge su un’area priva di autorizzazione. Mentre noi, come cittadini e Associazione, abbiamo sempre voluto essere propositivi nei confronti dei nostri interlocutori, proponendo ubicazioni alternative, ma che non sono state prese in considerazione. Oggi, alla luce di quanto stabilito da Tar, l’auspicio è che si possa aprire un confronto reale e proficuo con le nostre controparti che porti all’individuazione di una soluzione il più possibile condivisa".

Ni. Bo.