Tarquini in stand-by. Gli equilibri politici del centrodestra rimandano l’annuncio

A livello locale la coalizione è d’accordo per candidare l’avvocato. Fd’I provinciale dà l’ok, ma il partito nazionale non chiude il cerchio. Il legale è pronto a scendere comunque in campo con una civica.

Tarquini in stand-by. Gli equilibri politici del centrodestra rimandano l’annuncio

Tarquini in stand-by. Gli equilibri politici del centrodestra rimandano l’annuncio

di Daniele Petrone

Avrebbe voluto fare lo ‘scherzetto’ al Pd annunciando il candidato nel giorno in cui il sindaco Luca Vecchi dà simbolicamente l’addio alla città con un evento al Teatro Valli. Ma il centrodestra dovrà rimandare il gran proclamo su Giovanni Tarquini. Il civico paga un ritardo per colpa di equilibri politici che spesso si incatenano tra loro. L’avvocato è da tempo il prescelto della coalizione trainata da Fratelli d’Italia e a ruota da Lega e Forza Italia. A livello locale sono tutti d’accordo (o quasi, ma del resto accontentare tutti è impossibile) tant’è che Fd’I lunedì sera nel direttivo ha deliberato a stragrande maggioranza l’ok alla candidatura di Tarquini, benedetta anche dal coordinatore provinciale Alessandro Aragona. Un ‘voto’ non vincolante, ma comunque una forte indicazione. Alla fine però saranno i vertici nazionali a dover sancire l’accordo e dare il ‘la’ all’annuncio ufficiale. "Nessuna frenata su Tarquini", assicurano.

Piuttosto la definiscono una fase di stallo. Anche perché ora la coalizione è impegnata a trovare la quadra su altri tavoli più urgenti (dalle Regionali in Sardegna al terzo mandato). Vero altresì che ci siano alcuni scogli su Tarquini. Il partito di Giorgia Meloni avrebbe fatto capire che sarebbe meglio rinunciasse alla difesa di Andrea Carletti, il sindaco dem di Bibbiano simbolo dello scandalo ‘Angeli e Demoni’, imputato per abuso d’ufficio (reato che però proprio il Governo sta cercando di abrogare). Tarquini però avrebbe risposto picche, non avendo alcuna intenzione di snaturarsi e di lasciare a metà l’incarico professionale. Inoltre, una parte dei vertici nazionali di Fd’I (in particolare Giovanni Donzelli, braccio destro della premier) spingerebbe per una figura politica dato che in quasi tutta l’Emilia finora i protagonisti sono i civici e nessuno che rappresenta il partito leader di Governo.

Ma l’avvocato avrebbe confidato agli amici che qualora Fd’I bocciasse la sua candidatura, scenderebbe comunque in campo con una sua lista civica visto il grande consenso che ha riscontrato dopo i rumors attorno a lui. Tarquini attrarrebbe una bella fetta di voti moderati che disturberebbero parecchio sia a sinistra sia a destra. E il centrodestra non ha un vero piano-B. L’unica alternativa sarebbe rappresentata da Aragona. Ma a Lega e Forza Italia andrebbe bene vanificare il lungo lavoro di convergenza su Tarquini? Il pericolo è che possa sgretolarsi la stessa coalizione, con Carroccio e Azzurri a sostenere l’avvocato in quello che sarebbe uno scenario apocalittico, permettendo al Pd di recuperare terreno.