"Transenna blocca passaggio di un disabile: spostata solo dopo l’arrivo dei carabinieri"

Accusa sostenuta da Silva: il volontario è imputato di violenza privata

Avrebbe usato una transenna per bloccare il passaggio a un uomo disabile al 100%, spinto in carrozzina dalla moglie, il 20 agosto 2019 in piazza Matteotti a Brescello. L’imputato, all’epoca in servizio come volontario della Pro Loco, sostiene di aver agito per motivi di sicurezza, visto che in quell’area si stava montando uno stand della fiera del paese, che sarebbe iniziata un paio di giorni dopo. Per l’accusa, sostenuta in particolare da Catia Silva, ex consigliere comunale e moglie dell’uomo che si trovava in carrozzina, quel gesto del volontario sarebbe stato intenzionale, per bloccare il passaggio, oltretutto su uno scivolo che doveva essere destinato proprio al transito di portatori di handicap di passaggio in piazza Matteotti. In tribunale a Reggio si è svolta una nuova udienza per consentire l’audizione a un testimone, il quale davanti al giudice ha raccontato come quel giorno la transenna sarebbe stata spostata solo dopo l’arrivo dei carabinieri, chiamati da cittadini che avevano sentito delle urla in piazza, e non prima. Il volontario sotto accusa è imputato del reato di violenza privata dopo la querela presentata per l’ostacolo posto al transito del cittadino in carrozzina. Il processo è stato poi rinviato a fine febbraio per le conclusioni degli avvocati e, probabilmente, per la sentenza del giudice.