Ubriaco, distrusse il locale in piazza. Condannato a un anno e sei mesi

Il 27enne Carmine Mungiguerra ha sfasciato il ristorante ’Bruno Parrucca’ causando danni per 15mila euro. Il giovane è senza fissa dimora: accolta la richiesta di pena sostitutiva agli arresti domiciliari. .

Ubriaco, distrusse il locale in piazza. Condannato a un anno e sei mesi

Ubriaco, distrusse il locale in piazza. Condannato a un anno e sei mesi

"Ringrazio il sindaco Matteo Nasciuti, i commercianti e i cittadini di Scandiano per avermi dato vicinanza e supporto".

Alessandro Zuccoli, titolare del ristorante Bruno Parrucca, e il giovane cuoco Marco Serri, si sono presentati ieri in tribunale per assistere al processo che vede imputato Carmine Mungiguerra: il 27enne ha causato grossi danni al locale, sfasciando le suppellettili in una serata in cui appariva esagitato e fuori controllo. Zuccoli, Serri e una cameriera sono tutelati dall’avvocato Matteo Marchesini: il gestore non voleva costituirsi parte civile, ma essere presente simbolicamente.

"Siamo qui per chiedere giustizia, perché non ricapiti più e si possa lavorare in sicurezza. È andata bene, ma poteva scapparci il morto – dice Zuccoli –. Sono state scene da film...".

Serri concorda: "Abbiamo avuto paura e patito stress psicologico". Mungiguerra, 27enne di Castellarano, è stato arrestato dai carabinieri dopo il raid nel locale di piazza Spallanzani: nella serata dell’11 gennaio il giovane, completamente ubriaco, ha seminato il panico tra i clienti, poi scappati, e distrutto il ristorante, causando danni per 15mila euro.

Zuccoli e il cuoco sono rimasti feriti, con prognosi di sette e di tre giorni. Per bloccare il 27enne, i carabinieri hanno dovuto ricorrere all’uso della pistola taser; poi per lui sono scattate le manette per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Il giovane era indagato anche per un altro episodio di danni arrecati a un locale di Pratissolo, datato 5 gennaio, il cui procedimento è stato riunito a quello di Scandiano ed è ora seguito dal pm Maria Rita Pantani. Dopo l’arresto, il giudice Sarah Iusto aveva disposto la custodia cautelare in carcere. Durante l’udienza di convalida, Mungiguerra si era detto dispiaciuto e aveva espresso la volontà di andare al Sert per disintossicarsi dall’alcol. Ieri l’avvocato Sibilla Lipari, che assiste il 27enne, ha chiesto il rito abbreviato.

Il pm ha domandato 1 anno e 10 mesi di condanna. Il difensore, invece, il minimo della pena, le attenuanti generiche, il vincolo della continuazione e la sostituzione della pena detentiva. Il giudice Iusto lo ha condannato a 1 anno e 6 mesi, accogliendo la domanda di pena sostitutiva ai domiciliari: l’imputato è al momento senza fissa dimora, motivo per cui è stato disposto un rinvio a marzo perché si possa elaborare un programma e trovare una sistemazione alternativa al carcere.

Alessandra Codeluppi