"Un nuovo spazio in via Dalmazia con il Pnrr"

"Una situazione complessa, destinata a peggiorare stanti le norme attuali a livello nazionale. Consapevoli che accoglienza e sicurezza devono andare...

"Un nuovo spazio in via Dalmazia con il Pnrr"

"Un nuovo spazio in via Dalmazia con il Pnrr"

"Una situazione complessa, destinata a peggiorare stanti le norme attuali a livello nazionale. Consapevoli che accoglienza e sicurezza devono andare insieme, stiamo comunque facendo la nostra parte". Daniele Marchi, assessore a Bilancio e Welfare della città, non si tira indietro davanti alle crescenti problematiche legate a situazioni di grave marginalità umana, ed annuncia che il Comune ha ottenuto fondi Pnrr per due importanti progetti: "Il primo, Housing First, consentirà di allestire una decina di nuovi alloggi in un immobile di proprietà comunale in via Dalmazia. Il secondo è la creazione nel Centro Kennedy di un polo che sia luogo di coordinamento e confronto per le associazioni e i vari soggetti pubblici come servizi sociali e Ausl che si occupano dei senzatetto. Vogliamo istituirvi anche un ‘front office’ per seguire pratiche burocratiche come l’accompagnamento legale di chi si trova nella zona grigia". Accanto a ciò, si intende potenziare il lavoro di servizi a bassa soglia come le Unità di strada che - insieme ai volontari - vanno a cercare le persone nei posti in cui vivono e, a volte, si nascondono per il timore di essere rimpatriate o arrestate. "Le Unità di strada sono un primo contatto, danno ascolto e orientamento", rispondono a quella fame di relazioni che morde chi vive ai margini. Il modello è quello sinergico sperimentato con Off Reggiane: 104 persone sono state tolte dalla strada ed integrate grazie all’opera coordinata tra servizi comunali, Ausl e terzo settore. Rispetto al tema della sicurezza, "va assicurata sia per tutelare i cittadini che per proteggere i più fragili: le vittime degli ultimi episodi di violenza sono proprio loro. Non facciamo dualismi - rimarca l’assessore - Una buona accoglienza, è anche fatta di sicurezza, di uomini e finanziamenti. La situazione ha responsabilità nazionali nei diversi governi che si sono succeduti: destrutturare le politiche di accoglienza, togliere dispositivi di protezione senza adeguati percorsi (penso che sia un disegno politico), ha fatto aumentare la marginalità e scaricare i problemi sulle comunità locali". A Reggio vi sono vari soggetti che si occupano dei pasti: dalle mense diffuse di Caritas - che gestisce anche la Mensa del Vescovo - al refettorio dei Frati Cappuccini, dai buoni pasto fino alle borse di spesa e le cene calde che i volontari di gruppi come Nuova Luce assicurano. La Casa-Albergo comunale è piccola (170 posti, che quest’anno saliranno a 200), ma vi sono tanti ostelli diffusi come il "dormitorio" gestito dalla Papa Giovanni e le locande Caritas… Ma non sono sufficienti, e in molti anche stanotte dormiranno al gelo su un marciapiede.

Francesca Chilloni