Una docente finisce a processo : "Fornì permessi fasulli a scuola"

Sentito il maresciallo della Finanza: "Faceva l’architetto in contemporanea"

Una docente finisce a processo : "Fornì permessi fasulli a scuola"

Una docente finisce a processo : "Fornì permessi fasulli a scuola"

Una donna che insegna in una scuola cittadina è finita a processo, chiamata a rispondere di falso in atto amministrativo. Secondo l’accusa, avrebbe fornito permessi falsificati per esercitare, in contemporanea all’insegnamento, la libera professione di architetto, ma senza l’autorizzazione per poterlo fare.

Davanti al giudice Maria La Nave (nella foto), ieri mattina è stato sentito un maresciallo della guardia di finanza che ha condotto gli accertamenti: il teste della Procura ha spiegato i motivi per cui lei non avrebbe avuto l’autorizzazione per fare l’attività diversa dalla docenza.

Da quanto emerge, in un altro procedimento le era stato contestato anche di aver creato un danno erariale, ma il fascicolo è stato archiviato. Secondo la ricostruzione accusatoria, la donna, che oggi ha 65 anni, avrebbe fabbricato falsi permessi da presentare a scuola per poter fare l’architetto. Per conciliare insegnamento e professione, infatti, è necessaria un’autorizzazione ad hoc.

La difesa, affidata all’avvocato Sandro Gallusi, sostiene invece che quei documenti, legati a periodi limitati, erano del tutto legittimi.

"La mia assistita - dichiara il legale - li aveva ritirati in segreteria".

Al centro delle verifiche investigative, sono finiti due permessi relativi ad altrettanti anni scolastici, tra il 2017 e il 2018: a promuovere l’indagine è stata la Finanza, che promosse controlli per sondare se nelle scuole fossero concessi ai docenti, con regolare autorizzazione, periodi di lavoro autonomo.

Ieri in tribunale era presente anche l’imputata, che tuttora insegna discipline artistiche in una scuola della città e che, affiancata dal suo legale, protesta la propria innocenza.

Nella prossima udienza, fissata in marzo, saranno sentiti i testimoni citati dalla difesa, che intende spiegare come funzionava il sistema per protocollare i documenti.

Alessandra Codeluppi