"Una strada per ricordare Harpal Singh"

La comunità indiana celebra al tempio Sikh i funerali dell’autotrasportatore assassinato in Toscana. "E’ stato un uomo di comunità"

"Una strada per ricordare Harpal Singh"

"Una strada per ricordare Harpal Singh"

Una strada o un luogo pubblico da intitolare ad Harpal Singh, per ricordare anche in futuro l’impegno di un "uomo di comunità". La richiesta è arrivata ieri mattina dalla comunità indiana, al funerale dell’autotrasportatore di 59 anni, vittima nei giorni scorsi di un omicidio per il quale sono indagati due giovani pakistani, residenti a Prato, in Toscana, dove è avvenuto il grave fatto di sangue. L’autotrasportatore abitava a Gonzaga di Mantova, ma era molto legato al tempio Sikh di Novellara, di cui era stato tra i fondatori, un quarto di secolo fa, oltre che presidente per diversi anni. E proprio al tempio di Novellara sono stati celebrati i funerali, col rito religioso della comunità Sikh. Presenti anche il sindaco Elena Carletti, che ha portato il saluto e il cordoglio della comunità, e il parroco, don Giordano Goccini, in segno di vicinanza. Una lunga preghiera ha preceduto i vari interventi, con i ricordi di Harpal Singh, giudicato come "persona di comunità" e per il quale è stata chiesta l’intitolazione di un luogo pubblico, "affinché la sua figura e il suo ruolo nella religione possa essere ricordato anche a Novellara". Al termine della funzione, il feretro è stato trasferito a Modena dall’agenzia Bonini, per effettuare la cremazione. Le ceneri sono destinate alla dispersione in India, nella sua terra d’origine. Tanto l’affetto verso la moglie, i tre figli e gli altri parenti di Harpal Singh.

Antonio Lecci