Una vita in gabbia, metafora e realtà L’Arena Stalloni ospita Magnani

Domani il regista presenterà il suo film "La lunga corsa": si tratta di una favola che fa riflettere

Una vita in gabbia, metafora e realtà  L’Arena Stalloni ospita Magnani

Una vita in gabbia, metafora e realtà L’Arena Stalloni ospita Magnani

L’ultimo appuntamento della rassegna "Accadde Domani", all’Arena Stalloni a Reggio, propone domani alle 21,15 la presentazione de "La lunga corsa. Una commedia stralunata", film di produzione italo-ucraina girato lo scorso anno. L’evento prevede la presenza del regista Andrea Magnani. Il carcere, per Giacinto, è tutto tranne che un buco nero: figlio di due detenuti, dentro un carcere lui non solo ci è nato, ma ci è pure cresciuto. Libero di volare via, ma decisamente impreparato a farlo. Infanzia, adolescenza, candeline dei 18 anni: quella è "casa", nonostante le sbarre e Jack, il capo dei secondini, un burbero e premuroso "papà"… Andrea Magnani costruisce la favola divertente e surreale di Giacinto: un bambino, poi giovane adulto, che non conosce la grammatica del mondo e ne ha paura. Un outsider che scoprirà, nelle proprie gambe e nella "lunga corsa" del titolo, il paio d’ali di cui ha sempre avuto bisogno. "L’ispirazione mi è venuta pensando alla mia infanzia e al luogo in cui sono cresciuto, una città che sentivo molto piccola e sempre immobile", racconta Magnani, riminese trapiantato a Trieste. Che aggiunge: "Le persone nascevano, vivevano la loro vita e morivano nello stesso posto, mai o di rado si avventuravano al di fuori di quel mondo. Sembravano accontentarsi della sicurezza del loro habitat, invece secondo me passavano l’esistenza in una gabbia. Spesso ciò accade perché abbiamo paura di crescere, vivere davvero e fare scelte". E lunedì il film verrà presentato ai detenuti del carcere di via Settembrini, nell’ambito del progetto "Sinapsi", con proiezioni di film seguiti da momenti di discussione. a.le.