Utilizzo indebito di carte carburante: prescrizione per tre indagati

I rifornimenti contestati sono avvenuti dal novembre 2015 al febbraio 2016 a Castelnovo Sotto e in altre località italiane (Modena, Parma, Treviso, Udine, Firenze, Mantova, Verona)

Rifornimento di benzina al distributore: foto generica

Rifornimento di benzina al distributore: foto generica

Poviglio (Reggio Emilia), 27 marzo 2024 – Tre uomini erano stati indagati in concorso per il reato di utilizzo indebito di carte carburante, avvenuto in diversi distributori del Nord Italia, con lo scopo di trarne profitto. Alcune card prepagate erano riservate ai trattori stradali loro assegnati in qualità di autisti per conto di una ditta di trasporti di Poviglio, risultata danneggiata. Altre tessere erano abbinate a ulteriori automezzi della ditta.

Ai tre si contestava di aver fatto numerosi rifornimenti su mezzi anche diversi da quelli aziendali. A uno di loro, che oggi ha 44 anni, residente nel Palermitano, sono stati contestati tredici rifornimenti, per un valore totale di oltre 7mila euro. Agli altri due - un 29enne che abitava nella provincia del capoluogo siciliano e un 46enne che risiede a Boretto - sono stati ricondotti quattordici pieni per 2.800 euro complessivi, più altri tre tentativi di cui due fatti quando la tessera era già stata bloccata.

I rifornimenti  contestati sono avvenuti dal novembre 2015 al febbraio 2016 a Castelnovo Sotto e in altre località italiane (Modena, Parma, Treviso, Udine, Firenze, Mantova, Verona). Le indagini erano state svolte dai carabinieri di Poviglio, che avevano visionato le telecamere delle stazioni di servizio. Per i tre uomini il pubblico ministero Giacomo Forte aveva chiesto il rinvio a giudizio nel settembre 2017. Il giudice dell'udienza preliminare li aveva assolti tutti, verdetto che poi la Procura ha impugnato in Appello.

I giudici di secondo grado avevano disposto un nuovo processo, mentre le strade dei tre imputati si sono nel frattempo biforcate: la posizione del 44enne è stata definita in un filone a sè, mentre il 29enne e il 46enne - difesi dall'avvocato Erica Romani - sono stati giudicati ieri dal giudice Francesca Piergallini. Il pm ha chiesto il non doversi procedere per prescrizione. Medesima conclusione a cui è giunto l'avvocato Romani, che nella sua arringa ha però anche chiesto l'assoluzione con formula piena, sostenendo l'assenza di prove sull'uso illegittimo delle carte e anche sull'identificazione certa dei due imputati: 'Dal satellitare posto sul camion collegato a una carta, si accerta solo che doveva essere in un posto e che la tessera risultava usata per fare rifornimento da un'altra parte  in orari inconsueti'. Il giudice Piergallini ha poi dichiarato i reati estinti per intervenuta prescrizione.