"Vicini alla comunità Sikh: serve integrazione"

La capogruppo di centrodestra Fantinati critica la deputata Malavasi: "La sua interrogazione sull’attacco di sabato è stucchevole"

"Vicini alla comunità Sikh: serve integrazione"

"Vicini alla comunità Sikh: serve integrazione"

Arriva anche la solidarietà politica del centrodestra a Iqbal Singh, vicepresidente dell’Unione Sikh Italia e del tempio Sikh di Novellara, vittima sabato notte di un gesto intimidatorio, con tre bottiglie incendiarie lanciate verso la sua abitazione di via Nova, alla periferia novellarese. Il capogruppo consiliare a Novellara e nella Bassa, Cristina Fantinati, condanna il gesto ai danni di Iqbal Singh e chiede interventi "per impedire che si possano ripetere simili episodi".

"Dispiace notare che non vi sia più coesione nella comunità Sikh e che contrapposizioni non siano state ricomposte in modo pacifico". La Fantinati invita poi a riflettere sulle politiche per l’integrazione: " Che la comunità Sikh sia integrata è vero, ma quanto accaduto a Novellara dimostra come serva un’attenzione diversa alle dinamiche migratorie. Nel tempio di Novellara, per esempio, sventolano le bandiere del movimento separatista Khalistan. Siamo convinti che nei luoghi di culto, di qualsiasi religione, sia inaccettabile che si faccia attività politica. E risulta stucchevole l’interrogazione dell’on. Ilenia Malavasi, che sui fatti di Novellara chiede conto al Ministero degli Interni".

"Il tanto decantato modello di integrazione delle comunità straniere nel Reggiano è stato portato avanti solamente dal suo partito – prosegue Fantinati–. Se vogliamo parlare di risultati tutt’altro che lusinghieri, è una responsabilità di cui il Pd deve farsi carico senza scusanti. E al sindaco Elena Carletti diciamo che resta molto da fare in tema di integrazione: il caso di Saman Abbas, l’attentato incendiario di sabato notte, le zone d’ombra della diffusa presenza di cittadini cinesi. Sarebbe opportuno partire dagli errori e dalle sottovalutazioni del passato per evitare di compierli una seconda volta".

Antonio Lecci