Vignali (Parco): "I danni causati da questo caldo dureranno nel tempo"

Le priorità della natura non sempre vengono rispettate, anzi. E così questa si ribella. Il direttore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Giuseppe Vignali (foto), fa alcune considerazioni al riguardo che, in altri termini, vogliono essere un esplicito invito ad un maggior rispetto della natura. "È piovuto finalmente in Appennino, ma anche in pianura e così, presto, ci dimenticheremo anche il grande caldo di questa estate appena passata. Come sempre noi dimenticheremo, ma le ferite drammatiche subite dalla natura resteranno". Questa è soltanto l’introduzione di una profonda riflessione sul cambiamento climatico. Con riferimenti a recenti eventi naturali del tutto eccezionali, il direttore Vignali ricorda che anche i sistemi naturali hanno subito danni irreversibili che diventeranno evidenti nei prossimi anni. "Siamo portati a pensare che passato il momento critico tutto tornerà come prima – precisa –, ma purtroppo non è così. Gli stress provocati dalle temperature fuori controllo condizioneranno i prati, i boschi, i fiumi, i laghi e anche le coltivazioni. I danni provocati resteranno per decenni e in alcuni casi innescheranno processi di cambiamento irreversibile. E’ importante essere consapevoli di quello che sta succedendo attorno a noi". Vignali ricorda che anche in Appennino le cose non vanno molto meglio dove si è perso il piacere di ammirare e vivere il verde della montagna, il paesaggio di un passato vicino, guardare all’alto la pianura, andare a sciare nelle piccole stazioni dell’Appennino, godere di un acquazzone senza la paura di essere colpiti dalla grandine o travolti da qualche torrente. "Nonostante questa estate con il caldo a livelli inimmaginabili ed erano evidenti l’estrema sofferenza della natura e i gravi pericoli incombenti come gli incendi – prosegue Vignali – siamo rimasti concentrati su dibattimenti certamente significativi, ma forse non prioritari, come quello delle alghe del lago Calamone, la strada di montagna non asfaltata, le bici che non possono percorrere i sentieri, vietato parcheggiare sul prato e persino accendere fuochi. Manca la percezione di quello che sta succedendo: la natura va salvata, è grande ricchezza. Per i Parchi e le Riserve Unesco l’impegno prioritario in questo difficile momento, resta concentrato nella cura della natura e le politiche per il contrasto al cambiamento climatico".

s. b.