"Violentata dal mio ex". A processo un 31enne

La denuncia della vittima, una 45enne che vive a Reggio ha portato all’arresto dell’uomo tuttora ai domiciliari con braccialetto elettronico

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di Alessandra Codeluppi

"Prima di suicidarmi ti porto con me". Violenza sessuale, oltre a stalking e maltrattamenti. Sono i reati formulati a carico di un uomo nei confronti della sua ex fidanzata, a cui sarebbe arrivato a rivolgere anche questa pesante minaccia: su quanto accaduto si sta cercando di fare chiarezza, aggirando numerose difficoltà. Da tempo si tentava di contattare la parte offesa, una donna cinese di 45 anni, finché lei non si è presentata in tribunale, dove ha reso davanti al gup Luca Ramponi la sua testimonianza, alla quale è subordinato il rito abbreviato con il quale viene giudicato il suo ex. La donna aveva dapprima denunciato il suo connazionale 31enne per condotte vessatorie, per poi rivelare a distanza di qualche giorno, nel luglio 2021, di essere stata costretta anche ad atti sessuali.

Secondo quanto contestato nel capo di imputazione, i fatti sarebbero avvenuti tra Reggio, Modena e Prato di Firenze. Dal novembre 2019 al dicembre 2020 lui le avrebbe dato calci, pugni in testa e alla pancia e schiaffi; oltre ad afferarla per la gola e trascinarla sul pavimento, "pretendendo di avere il controllo su ogni suo spostamento e frequentazione". Sempre dall’inverno 2019, e fino al maggio 2021, in più occasioni lei sarebbe stata forzata a subire atti sessuali. Lo ha accusato anche di aver messo in atto una condotta persecutoria dalla fine del 2020 fino al luglio 2021: non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione e l’avrebbe tempestata di messaggi e chiamate. Un giorno avrebbe preteso di entrare in casa sfondando la porta della camera e minacciando di ucciderla. Da quanto poi precisato da lei, la loro storia era durata tre anni, ma i maltrattamenti sarebbero avvenuti durante la loro convivenza effettiva, a Modena, lunga tre mesi. Nel luglio 2021, quando si erano lasciati da qualche mese, e la 45enne aveva già instaurato un’altra relazione, sarebbe stata chiamata da un’amica: "Lui è nella tua casa a Reggio e non se ne va".

Da qui la denuncia ai carabinieri e, qualche giorno dopo, anche il racconto sugli abusi sessuali. La Procura aveva chiesto il suo arresto, ma lui risultava irreperibile ed è stato dichiarato latitante. Poi, nel dicembre 2021, è stato arrestato a Milano. Il giudice Ramponi ha disposto i domiciliari con braccialetto elettronico, per lui misura tuttora in vigore a Parma. Lei si è presentata in questura nel dicembre 2021 dicendo che voleva ritirare la denuncia. Davanti al giudice e al pm Giulia Stignani, ha parlato per un’ora e mezzo: "In parte ha confermato le accuse, in parte le ha ridimensionate – riferisce l’avvocato difensore Vincenzo Belli – anche per quanto riguarda la durata dei maltrattamenti".