Violenza sessuale su minore. Ventiquattrenne alla sbarra. Ma lei: "Non mi ha forzata"

Delicata vicenda in tribunale, emersa durante la deposizione della 17enne. La presunta vittima ha avuto un crollo emotivo a scuola ed è scattato l’allarme.

Violenza sessuale su minore. Ventiquattrenne alla sbarra. Ma lei: "Non mi ha forzata"

Violenza sessuale su minore. Ventiquattrenne alla sbarra. Ma lei: "Non mi ha forzata"

Lei aveva 16 anni, lui 22. Si sono conosciuti sui social, e poi si sono visti a casa del ragazzo un paio di volte, dove hanno avuto rapporti intimi. Ma la minorenne, qualche mese dopo, ha iniziato a manifestare i segnali di un malessere psicologico che non sono sfuggiti agli occhi delle insegnanti. Approfondendo la situazione con lei, è emerso che il suo disagio era legato ai momenti vissuti con il giovane. La dirigente scolastica ha allertato i servizi sociali, e poi la vicenda è passata al vaglio della Procura: il fascicolo, ora in fase di indagini preliminari, è in mano al pubblico ministero Piera Cristina Giannusa, che per il ragazzo ha formulato l’ipotesi di violenza sessuale con l’aggravante della minore età. Si tratta di una vicenda delicat. La Procura ha chiesto e ottenuto di fare un incidente probatorio - udienza davanti al giudice nel contradditorio delle parti per acquisire prove anticipate per l’eventuale processo - è stata ascoltata in forma protetta, per tre ore, la ragazza, che oggi ha 17 anni. La psicologa Delfina Scicchitano, nominata perito, dovrà valutare se la minorenne sia in grado di testimoniare. Nella lunga audizione sono emersi aspetti della vicenda su cui si dovrà fare chiarezza. I due ragazzi - lei studia e lui lavora, entrambi di origine africana - avevano deciso di vedersi a casa del 22enne. Dal racconto della minore, ieri sono emerse anche dinamiche di emulazione tipiche dell’adolescenza: le sue coetanee avevano avuto già esperienze sessuali, e se ne vantavano, mentre lei non aveva ancora esplorato questa dimensione e sentiva di essere rimasta indietro. Conoscendo quel ragazzo, sembrava fosse arrivata pure per lei l’occasione giusta. Così si sono incontrati due volte a casa del ragazzo: il primo appuntamento non si era rivelato per lei positivo, ma i due hanno continuano a sentirsi e, poi, a distanza di pochi giorni, quando lui ha detto che l’abitazione era di nuovo libera, la ragazzina è tornata, sperando che questa volta andasse meglio. La giovane ha confermato di aver avuto rapporti, ma ha voluto precisare che non è mai stata costretta ad andare a casa dal giovane e che non è mai stata immobilizzata: ha però raccontato di aver sentito dolore e ha detto avrebbe preferito che il ragazzo si fosse maggiormente limitato nei momenti di intimità. Risulta che dopo quegli appuntamenti i due giovani si sono continuati a sentire fino al dicembre 2022, inviandosi messaggi contrassegnati da toni distesi e anche di interesse. Ma poi nel gennaio 2023 la ragazza ha avuto il crollo emotivo, con episodi di pianto, di cui si sono accorti a scuola, e la vicenda è poi confluita in un fascicolo giudiziario. Ora toccherà alla magistratura capire se vi sia stato un effettivo abuso o se abbiano invece influito dinamiche psicologiche tipiche dei più giovani. Alla luce di quanto finora emerso, l’avvocato difensore dell’indagato, Alfonso Boni, sostiene che non vi sia stata violenza sessuale: "Il mio assistito si proclama innocente - dichiara il legale -. Riteniamo che si sia trattata solo di una frequentazione tra ragazzi consenzienti".

Alessandra Codeluppi