Violenza sessuale sulla nipote di 15 anni

A processo un ultrasettantenne: quattro gli episodi contestati. L’uomo nega: "Una ripicca perché una volta l’allontanai da casa"

Violenza sessuale sulla nipote di 15 anni

Violenza sessuale sulla nipote di 15 anni

Violenza sessuale sulla nipote che allora aveva 15 anni.

È l’accusa di cui deve rispondere a processo un nonno, oggi ultra 70enne: gli si contestano quattro episodi (tre consumati e uno tentato) che includono palpeggiamenti e tentativi di penetrazione, collocati in un paese del distretto ceramico tra il 2018 e l’estate del 2019.

La ragazzina, costituita parte civile attraverso l’avvocato Federica Ghesini, prima parlò con una psicologa e poi denunciò ai carabinieri nel 2020 un singolo fatto.

Poi, sentita durante l’incidente probatorio davanti al gip Dario De Luca - udienza anticipata per cristallizzare le prove - modificò in parte il proprio racconto riferendo che i casi erano in realtà quattro, e che prima aveva fatto solo un unico ‘riassunto’.

In fase di indagini preliminari, l’anziano, difeso dall’avvocato Angelo Russo, depositò una memoria in cui respingeva gli addebiti: a suo dire, le accuse della ragazzina nei suoi confronti nascevano da una ripicca perché lui la allontanò dalla propria casa perché non si era comportata bene.

Davanti al collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini, ieri sono stati sentiti diversi testimoni citati dal pubblico ministero Maria Rita Pantani: il padre della ragazzina, la psicologa che raccolse la pesante confidenza della minore e alcuni operatori della scuola nella provincia modenese che lei allora frequentava.

Alessandra Codeluppi