"Zona nel degrado, situazione pericolosa"

Allarme per via Gabella. I residenti: "Fuochi accesi a ogni ora, rifiuti, auto abbandonate e viavai di persone, siamo stanchi di questo"

"Zona nel degrado, situazione pericolosa"

"Zona nel degrado, situazione pericolosa"

Nonostante blitz delle forze dell’ordine, atti ufficiali, ordinanze comunali, resta una situazione che i residenti considerano "di degrado e potenzialmente pericolosa" negli edifici situati in fondo a via Gabella, a ridosso del centro di Cadelbosco Sopra, dove anni fa ci fu addirittura il decesso di una ragazza, soffocata dal monossido di carbonio dovuto alle braci accese per riscaldarsi, in ambienti sprovvisti di ogni minimo servizio di base. "Dall’ultimo blitz delle forze dell’ordine di un anno fa – dicono alcuni residenti – la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Risulta che sia stato demolito il solaio del fienile e della stalla al civico 21, edificio già puntellato e tuttora interessato da ordinanza di inabitabilità. Mentre di recente abbiamo notato gente a lavorare per interventi di edilizia, senza alcun cartello di cantiere e, probabilmente, senza le necessarie autorizzazioni. È stato richiesto un controllo, ma all’arrivo della polizia locale i muratori sono… spariti. Forse nascosti. Risulta che nella stalla e nel fienile stiano costruendo pareti divisorie, forse per ricavare nuovi alloggi. Ma è tutto regolare? Negli altri spazi ci sono alloggi occupati, anche da donne e bambini. Ovunque mucchi di rifiuti, macerie, finestre nuove che spuntano, camini di fortuna, cavi elettrici volanti che escono ed entrano dalle finestre. Siamo stanchi di questi abusi e di questa situazione. Ci sono fuochi accesi a ogni ora, auto abbandonate, viavai di persone, spesso diverse ogni giorno". Lo scorso autunno c’è stato un incontro tra i residenti e l’amministrazione comunale. Sono stati effettuati nuovi controlli. Ma nulla è migliorato.

Il sindaco Luigi Bellaria anche di recente ha sollecitato gli uffici della Prefettura a intervenire in modo adeguato. Ma al momento non ci sono state risposte in grado di far fronte alle legittime richieste dei residenti, ormai stanchi di questa situazione. Gli stessi residenti temono anche di vedersi compromettere la qualità abitativa del quartiere e pure il valore dei loro immobili, "che rischia di subire un calo notevole". E concludono: "Non bastava la morte di una ragazza. Cosa deve succedere ancora per intervenire seriamente?"

Antonio Lecci