Zona stazione far-west: "Il valore degli immobili si è ormai dimezzato. È in atto una svendita"

L’analisi dell’amministratore di condomini Andrea Galeotti "Tra aggressioni e cantine occupate, va via anche chi fa le pulizie. Troppi appartamenti dati in gestione alle cooperative per i migranti".

Zona stazione far-west: "Il valore degli immobili si è ormai dimezzato. È in atto una svendita"

Zona stazione far-west: "Il valore degli immobili si è ormai dimezzato. È in atto una svendita"

di Gabriele Gallo

La zona stazione? "Ormai è un teatro di guerra". Pensiero pesante, ma purtroppo credibile, espresso da chi quelle strade le vive quasi tutti i giorni, nel suo ruolo di amministratore condominiale. E Andrea Galeotti, dello studio Reverberi&Galeotti di Reggio, che si occupa della gestione di diversi immobili in vie molto ’calde‘ lì attorno, si fa anche poche illusioni sul futuro, lanciando un grido di allarme, dal suo osservatorio privilegiato, riguardo a quello che potrebbe accadere se non si interverrà in modo deciso.

Galeotti, è così preoccupante la situazione?

"Quando si devono recintare gli ingressi agli stabili, mettere pesanti cancelli alle cantine per impedire che vengano invase e devastate dagli sbandati o, come mi è capitato qualche tempo fa durante un sopralluogo, per fortuna con polizia al seguito, di essere aggredito, preoccupante è un eufemismo. Uso un’espressione forte, ma convinta: la zona della stazione è una zona di guerra, il Far-West a Reggio". Cosa possono fare gli amministratori condominiali sul tema?

"Ben poco, anche perché non abbiamo poteri coercitivi. I soggetti pericolosi poi agiscono quasi sempre sul suolo pubblico, dopo che si recintano gli accessi ai condominii e si bloccano le cantine, quindi c’è poco da fare. Ma gli episodi di violenza ormai sono quotidiani e tutti i giorni vedo sbandati urinare sui muri, spaccare bottiglie, accennare o concretizzare risse. La situazione è sull’orlo dell’esplosione".

A inizio anno avete avuto anche un incontro col sindaco Luca Vecchi…

"Sì, ha promesso più illuminazione, di interessarsi sul possibile intervento dell’Esercito, anche se non lo convince, ci ha detto che parla quotidianamente col questore. Comunque non voglio gettare la croce addosso a Vecchi, il problema sono le norme: troppo buoniste e perdoniste; così si facilita il ritorno a delinquere di un soggetto, a cui non importa nulla di avere dieci o cinquanta denunce. Sbandato era prima, sbandato resta. Chi mi ha aggredito se l’è cavata con un ammonimento, che, suppongo, non gli abbia fatto né caldo né freddo".

Si parla anche di un notevole incremento dello spaccio, dopo che in zona sono arrivati i transfughi dalle ex-reggiane…

"Io non so da dove arrivino, ma di sicuro si è diffuso il crack, enormemente, per consumo e spaccio, che prima non c’era". Di recente sono state aggredite anche le addette alle pulizie dei condomini…

"È accaduto in piazzale Marconi. L’impresa a questo punto ha dato disdetta all’appalto che il condominio aveva con loro. Adesso ne abbiamo trovata una nuova che però, visti i rischi, costerà molto di più ai condomini. Gli abitanti del quartiere come la vivono?

"Malissimo, e infatti moltissimi nel tempo hanno venduto. Ma siccome le case si deprezzano ogni giorno che passa, ormai il valore è sceso del 50% rispetto a dieci anni fa, più che una vendita è una svendita, e ad acquistare sono persone a basso reddito, in maggioranza straniere, per lo più cinesi. In generale brave persone ma…".

Ma?

"Non avendo grandi possibilità economiche pensano, comprensibilmente, più ad avere un tetto sulla testa che alla qualità della vita, e ci sono morosità diffuse nei pagamenti, a cui seguono decreti ingiuntivi che però sono solo un palliativo. Laddove un condominio è in deficit non si può nemmeno fare adeguata manutenzione. I pochi proprietari italiani poi, si chiudono in casa, e l’ultimo italiano a comprare casa qui, se la memoria non mi inganna, lo ha fatto una decina di anni fa. Sorge poi, anche per l’italiano che svende il suo immobile, un problema economico. Perchè spesso quella casa è parte rilevante, se non maggioritaria, del patrimonio di famiglia".

Sono più le case in proprietà o gli affitti?

"Le prime, con compratori, come dicevo, soprattutto stranieri. Gli affitti saranno un 30%, ma anche lì c’è una politica sbagliata".

Ossia?

"Sono stati dati appartamenti in gestione a cooperative: ma se ci entrano richiedenti asilo o immigrati regolari ma con problemi economici, il problema si aggrava".

In tutto quanto ciò che dice ci sono i toni di un appello quasi disperato.

"Perché la situazione non va sottovalutata, in quelle strade si sta creando il Bronx di New York, ma quello tremendo degli anni ’70, non quello dopo la cura Giuliani. La fortuna è che in Italia girano meno armi, per questo le risse non finiscono con le sparatorie ma, solo, si fa per dire, a coltellate. E c’è persino un pericolo più grave: se si abbandona una zona allo sbando e al degrado, esso si estenderà alle zone più vicine, e la via Emilia è molto vicina…".

In città si riteneva che l’arrivo in zona stazione della nuova futura caserma del comando della polizia municipale avrebbe migliorato le cose. Sarà così?

"Sarebbe così, ma ci sono già i noti ritardi dovuti agli espropriati che hanno impugnato l’esproprio dei loro beni. E questo crea ulteriori ritardi e non aiuta a contrastare il degrado".