Medaglie commemorative, magliette, cappelli, spillette, penne. Un ricco campionario di oggetti e gadget assortiti. Tutti con sopra riportato sopra il logo dell’associazione nazionale degli Alpini o comunque grafiche e scritte distintive. Peccato solo che fossero dei ‘tarocchi’. Prodotti non originali comparsi a bizzeffe sulle bancarelle dei mercatini o dei bazar di Rimini in occasione della 93esima edizione dell’Adunata nazionale degli Alpini, andata in scena dal 5 all’8 maggio scorsi. Sono stati oltre 1.200 gli oggetti sequestrati dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, che ha passato al setaccio i negozi e i banchi ambulanti della città nei quattro giorni di svolgimento della manifestazione. Cinquanta i militari delle Fiamme Gialle impegnati nel controllo del territorio, ma anche in operazioni di contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione. Ventisette complessivamente gli interventi portati a termine dai finanzieri.
Il titolare di un’impresa commerciale è stato denunciato Procura della Repubblica e dovrà rispondere dei reati di contraffazione e ricettazione. Due venditori ambulanti, inoltre, sono stati segnalati per esercizio abusivo del commercio su pubblica area in quanto sprovvisti d’autorizzazione comunale. Nella serata del sabato, è stato individuato un terzo venditore non autorizzato che alla vista dei militari ha cercato di allontanarsi di corsa abbandonando sul posto tutta la merce, sequestrata. In tre occasioni, infine, è stata rilevata la mancata emissione dello scontrino fiscale, violazione che prevede una sanzione pecuniaria pari al cento per cento dell’Iva evasa e, comunque, non inferiore a 500 euro per ogni scontrino non rilasciato.
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