Aggredisce la moglie in ufficio. In manette un imprenditore

Il 47enne è stato portato in carcere dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti e lesioni personali. La vittima si è salvata riuscendo a chiamare aiuto e lasciando la cornetta appoggiata sul tavolo.

Aggredisce la moglie in ufficio. In manette un imprenditore

Aggredisce la moglie in ufficio. In manette un imprenditore

Quando i carabinieri sono accorsi sul posto, hanno trovato la porta dell’ufficio chiusa a chiave dall’interno. Una volta spalancata, davanti a loro si è presentata una donna in lacrime, spaventata a morte. Al termine degli accertamenti, è stato dichiarato in arresto un imprenditore del Riminese di 47 anni, nei cui confronti sono state formulate una serie di ipotesi di reato, che vanno dai maltrattamenti in famiglia alle lesioni personali fino alla tentata estorsione. Contro di lui ci sono le accuse della moglie, che ha messo nero su bianco una denuncia ripercorrendo anche alcuni presunti episodi avvenuti in passato. Motivi che hanno portato il sostituto procuratore Luca Bertuzzi a chiedere la custodia cautelare in carcere dell’indagato, difeso dagli avvocati Stefano Caroli e Stefano Barbiani, in attesa dell’udienza di convalida.

L’allarme è scattato martedì scorso, nel primo pomeriggio. Dopo anni di matrimonio, marito e moglie stanno ora affrontando una separazione, pur continuando a lavorare insieme, nella stessa azienda di cui lui è il titolare. L’altro giorno, tra di loro, è scoppiata una discussione, dovuta a quanto pare a ragioni di tipo economico. L’uomo, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe cominciato a inveire contro la donna, rimproverandole l’ammanco di una certa somma dal conto corrente aziendale. L’indagato le avrebbe intimato di restituire immediatamente la somma attraverso un bonifico, o in caso contrario non le avrebbe permesso di lasciare l’edificio.

L’uomo, a quel punto, l’avrebbe trascinata di forza all’interno dell’ufficio, si sarebbe piazzato davanti alla porta, chiudendola a chiave. La donna, approfittando di un momento di distrazione del marito, sarebbe riuscita comunque a prendere il telefono fisso e a comporre il numero unico di emergenza 112, lasciando la cornetta sollevata sul tavolo. I carabinieri hanno così potuto sentire le urla furibonde all’altro capo del telefono, accompagnate da una voce femminile che continuava a implorare aiuto, intuendo immediatamente la situazione. Sul posto è stata dunque inviata una pattuglia dell’Arma, con i militari che hanno bussato alla porta dell’ufficio, soccorrendo la donna. In seguito la vittima è stata accompagnata in pronto, da dove è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni.