Aziende in crisi: "C’è stato un raddoppio della cassa integrazione"

Baiesi, Fiom: "In soli tre mesi sono state sessanta le attività artigiane e oltre trenta quelle industriali a chiedere gli ammortizzatori sociali".

Aziende in crisi: "C’è stato un raddoppio della cassa integrazione"

Aziende in crisi: "C’è stato un raddoppio della cassa integrazione"

Industria e aziende artigiane in crisi, "sono raddoppiate la ore di cassa integrazione" premette Daniele Baiesi segretario generale della Fiom.

"Abbiamo notato come da ottobre scorso ad oggi le richieste di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, nel settore industriale e in quello delle aziende artigiane, è aumentato in modo sensibile rispetto al periodo dell’anno precedente. Siamo a volumi di ore doppi. Nel 2023 avevamo avuto una situazione tutto sommato stabile per le aziende, ma nel corso dell’anno a quanto pare gli ordinativi sono andati in calando e dopo l’estate diverse attività e aziende hanno cominciato a ricorrere agli ammortizzatori sociali".

In soli tre mesi, sul finire dello scorso anno, sono state una sessantina le aziende artigiane che sono ricorse agli ammortizzatori sociali per fare fronte al minor volume di lavoro. "Nel medesimo periodo oltre una trentina di società nell’ambito del distretto industriale provinciale, hanno fatto la medesima cosa. In termini complessivi parliamo di almeno 2mila lavoratori coinvolti". Con l’inizio del 2024 le cose non sono andate meglio. "No. Ad esempio in febbraio è stato trovato l’accordo per l’Scm dove è iniziata la solidarietà. Parliamo di una realtà che coinvolge solo nel nostro territorio, circa 1.800 dipendenti". Ma non è l’unica grande azienda industriale nel panorama provinciale ricorsa agli ammortizzatori sociali. "Ci sono ad esempio la Indel B, altra grande aziende provinciale con oltre 500 dipendenti, e la Fom industrie a Cattolica con circa 400 dipendenti, in questo caso si è avvertito un calo degli ordinativi nel settore automotive legato ai truck". Quello che più preoccupa il sindacato è la situazione generalizzata di difficoltà. "Non tutti gli ambiti in cui operano le imprese sono in crisi, ma assistiamo a difficoltà crescenti in più ambiti. Il 2023 per tanti si è chiuso con buoni bilanci frutto del lavoro accumulato in precedenza, ma dalla fine dell’estate in poi la situaione è cambiata e il lavoro diminuito. La sensazione è che oggi le aziende e le imprese considerino questo anno come un periodo di transizione in attesa del 2025". In media il ricorso alla cassa integrazione "riguarda il 20 o il 30% delle ore lavorative".

Discorso a parte per la Cotes, azienda che ha comunicato la cessazione dell’attività al termine degli appalti in essere. "Non capiamo il motivo per cui l’azienda si è tirata indietro ad accordo pronto. La nostra azione non si ferma".

Andrea Oliva