Circolo Nautico, Ianniello lascia il timone

Dopo 18 anni il marinaio si dimette dalla presidenza: "Ho aperto le porte a soci e città. Ora l’urgenza resta la messa in sicurezza del porto"

Circolo Nautico, Ianniello lascia il timone

Circolo Nautico, Ianniello lascia il timone

"Dopo quasi vent’anni lascio la presidenza del Circolo Nautico, ma credo che la nostra città potrà finalmente avere un approdo turistico, che si potrà ottenere dopo la realizzazione del pennello di scogliere lato Igea che metterà in sicurezza l’intera area portuale". Vicepresidente per due mandati del compianto Giulio Torroni, presidente da tre mandati, Nicola Ianniello lascia il timone dello storico sodalizio.

Lei aveva ancora due anni di ’governo’, perché rinuncia?

"Diciott’anni sono abbastanza. E’ stata una bellissima avventura. Sento che mi manca la spinta di un tempo per fare nuove iniziative. Lascio a forze fresche, che saranno elette nell’assemblea di sabato al palaturismo. Ricordo che chiunque si può candidare consigliere o presidente, anche last second".

Lei cosa farà?

"Resto velista e uomo di mare appassionato. E mi dedicherò alle barche storiche e al bragozzo Teresina, con Fiorenzo Righini e gli altri volontari".

Quali i risultati dei quali è più orgoglioso?

"L’aver aperto il Circolo ai soci e alla città. Giulio Torroni è stato il presidentissimo per tanti anni, oltreché cofondatore, ma aveva una sua peculiare modalità di gestione. Ancora, positivo aver riunificato vari circoli cittadini, Motovelico, Associazione Teresina, Nautico, ponendo fine alla guerra intestina che nuoceva a tutti. E poi ci siamo aperti alla città, ai ragazzi di Luce sul Mare, ai campionati di pesca d’altura, alle regate veliche prima mai fatte, alla motonautica".

Qui Torroni aveva portato prove mondiali in città.

"Nel nostro piccolo qualcosa abbiamo fatto".

Quale il più grande suo rammarico?

"La darsena è stata una grande occasione mancata. Non voglio polemizzare, è andata così. La nostra è una città di mare, con 20mila abitanti, manca un approdo turistico che, attenzione, non servirebbe solo ai diportisti, ma soprattutto sarebbe un volano importante per l’intero territorio, per alberghi,negozi, ristoranti, portando qui target turistici di livello. Un valore aggiunto fondamentale. E’ una nuova porta d’ingresso dal mare".

La darsena non è acqua passata?

"Penso di no. Partendo dalla messa in sicurezza col prolungamento del molo lato sud, in partenza, si potrà ricavare un piccolo porticciolo lato Igea. E dare finalmente anche un accesso dal mare alla nostra città".

Nei giorni scorsi con la fiumana è stata dura?

"Molto dura. Con alcune piccole barche affondate nel porto. Si è visto che con fenomeni gravi sempre più frequenti, la messa in sicurezza del porto non può più aspettare"

Mario Gradara