"Concessioni demaniali, bisogna fare presto"

Il governo Draghi ha previsto una dilazione per i Comuni affinché possano indire le procedure selettive per l'assegnazione delle concessioni di spiaggia. Tuttavia, c'è bisogno di una norma concordata con l'UE per metterla in vigore in tempi rapidi.

"Concessioni demaniali, bisogna fare presto"

"Concessioni demaniali, bisogna fare presto"

"Se i Comuni dovessero indire le procedure selettive per l’assegnazione delle concessioni di spiaggia, renderebbero vano il lavoro del Tavolo tecnico del governo in materia di scarsità di risorsa naturale, e gli attuali concessionari dovrebbero affrontare le procedure privi di quelle tutele già riconosciute per aver saputo valorizzare le spiagge italiane nel tempo, dando vita a un modello turistico unico al mondo". È il passaggio chiave dell’intervento di Mauro Vanni (Confartigianato Imprese Demaniali) all’incontro, durante il Ttg alla Fiera, su ’Il futuro delle nostre imprese, fra speranze e incertezze’. Presente tra gli altri il viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami. Vanni chiede anche al governo di "attivare immediatamente una interlocuzione con l’Unione Europea coi dati che il tavolo tecnico alla Presidenza del Consiglio ha definito". E di aprire "un confronto concreto con Regioni, Comuni e organizzazioni sindacali per trovare una soluzione che sposti in avanti la scadenza del 31 dicembre 2023 e che consenta ai Comuni di muoversi in un contesto diverso dall’attuale che li vede sotto il condizionamento di una responsabilità rispetto alle evidenze pubbliche da avviare, ma nella chiara situazione di non potervi fare fronte". Per Paolo Ripamonti (coordinatore mappatura per conto del ministero dei Trasporti) "è stata messa una prima pietra fondamentale, una mappatura che nessuno prima aveva realizzato o ritenuto importante. Abbiamo misurato la consistenza delle concessioni demaniali, che è riduttivo considerare solo con le spiagge e l’occupazione è del 33%. Il resto è disponibile. Il principio di concorrenza si applica su scala nazionale e ora tocca alla politica interloquire con l’Europa, togliere le responsabilità ai sindaci e ai funzionari, ma sia chiaro che quanto previsto dal governo Draghi, ossia la dilazione concessa ai comuni per indire le evidenze, motivandola correttamente con l’impossibilità di indirle, resta assolutamente valida. Nessuno l’ha impugnata e nessuna l’ha contestata".

L’assessore regionale Andrea Corsini: "Ora serve fare presto, bisogna costruire una norma concordata con l’Europa e in tempi rapidissimi metterla in vigore. I Comuni devono indire le evidenze, hanno responsabilità pesanti coi loro dirigenti e amministratori. Il 24 ottobre convocherò i Comuni per allinearci e proporrò una dilazione a quanto previsto dal governo Draghi sulla scadenza del 31 dicembre 2023". "Ci troviamo impantanati mentre investitori bussano alla nostra porta – ha detto l’assessore Roberta Frisoni –, e non possiamo dare risposte certe".

Mario Gradara