De Sica Cavaliere di San Marino

All’attore protegonista de ’I limoni d’inverno’ domani sarà consegnata l’onorificenza dell’Ordine di Sant’Agata

De Sica Cavaliere di San Marino

De Sica Cavaliere di San Marino

C’è anche un po’ di San Marino nel film I limoni d’inverno, la pellicola di Caterina Carone che racconta la malattia di Alzheimer. Christian De Sica è il protagonista del film realizzato con la collaborazione e consulenza da parte dei neurologi dell’Istituto per la sicurezza sociale. Che hanno contribuito a trasportare sul grande schermo con precisione e accuratezza molti degli aspetti legati alla perdita cognitiva e all’insorgenza della patologia, che colpisce il protagonista della pellicola. De Sica, appunto, al quale sabato mattina sarà consegna l’onorificenza di Sant’Agata. Il film racconta la storia di un intellettuale malinconico, Pietro, alle prese con la scrittura dell’ultimo libro della sua carriera professionale. L’uomo trova nella vicina di casa, Eleonora, interpretata da Teresa Saponangelo, con cui condivide l’attività di giardinaggio, un’improvvisa e imprevista armonia.

L’incontro di queste due persone che vivono una solitudine inespressa permette ai protagonisti di aiutarsi l’un l’altra ad alleviare un dolore, che ognuno dei due cerca di mantenere nascosto e che per Pietro, riguarda i primi sintomi della malattia di Alzheimer. E proprio per presentare questo aspetto narrativo – l’Alzheimer, nelle sue prime fasi e sintomi – la regista si è affidata all’esperienza del reparto sammarinese, con incontri che hanno coinvolto, oltre alla responsabile del reparto Susanna Guttmann, in particolare la dottoressa Beatrice Vitri, i dottori Mirco Volpini, Roberto Frusciante e il neuropsicologo Edoardo Barvas, ma anche tecnici, infermieri e l’amministrazione della stessa unità ospedaliera. E anche l’Asspic, l’associazione sammarinese sostegno patologie invecchiamento cerebrale.

"La malattia di Alzheimer – ricorda il primario di Neurologia Guttmann – è una patologia neurodegenerativa che colpisce il cervello e compromette le funzioni cognitive, come il linguaggio, la personalità e la capacità di ragionamento. Come Neurologia, in aggiunta all’attività clinica, siamo da tempo impegnati anche in una importante attività di ricerca, in rete con l’ateneo sammarinese e con università internazionali, proprio per la ricerca di marcatori precoci della Malattia di Alzheimer. Siamo quindi davvero lieti ed entusiasti della collaborazione scientifica fornita. Abbiamo apprezzato come è stato trattato il tema e la davvero ottima interpretazione. Desidero quindi, anche a nome di tutto il personale di Neurologia, ringraziare la regista, gli attori e tutta la produzione per questa ottima collaborazione e per aver citato l’Iss e il reparto nei titoli di coda".