Economia, il segnale positivo: "L’industria riminese in crescita"

Negli ultimi 15 anni secondo un’indagine della Cgia di Mestre. Pesaresi: "Territorio vivace e attivo"

Economia, il segnale positivo: "L’industria riminese in crescita"

Economia, il segnale positivo: "L’industria riminese in crescita"

Nulla hanno potuto la grande recessione del 2008, la crisi dei debiti sovrani nel 2012, la pandemia e il conflitto in Ucraina. Nonostante tutto, in 15 anni l’industria riminese è cresciuta del 30 per cento, guadagnando ben 14 posizioni nella classifica delle province italiane più industrializzate. A dirlo è lo studio effettuato dalla Cgia di Mestre, su elaborazione dati Istat. Nel dettaglio, Rimini si posiziona al 58esimo posto fra le 107 province analizzate. Un balzo a quasi metà classifica, ma in soldoni il valore dell’industria riminese cresce dai circa 1,14 miliardi di euro toccati nel 2007 e raggiunge quota 1,49 miliardi nel 2022. Un "eccellente" risultato che va però in controtendenza con l’andamento generale del Paese, definitivamente in via di deindustrializzazione (-8,4% dal 2007). Alzando la lente, sul piano regionale, l’Emilia-Romagna cresce invece del 10% e conquista il terzo posto fra le regioni che hanno riscontrato un incremento maggiore dopo Trentino-Alto Adige (+15,9%) e la capolista Basilicata (+35%). Tornando a Rimini, l’incidenza industriale della città sul Paese, corrisponde allo 0,44 per cento del totale Italia. A confronto con le province limitrofe, Pesaro-Urbino si accaparra il 38esimo posto nella classifica per un valore industriale di 2,77 miliardi di euro nel 2022 e una crescita del 21,7% (nel periodo di riferimento) ma inferiore a quella di Rimini. Va benissimo la provincia di Forlì e Cesena. In 15 anni è cresciuta del 45% e ha superato i 3 miliardi di euro di valore, assicurandosi il quarto posto fra le province che fanno meglio in Italia. Neanche a dirlo, le prime quattro province più industrializzate del Paese sono Milano (+29,3%), Torino (+9,4%), Brescia (+18%) e Roma (+6,7%). Alessandro Pesaresi, presidente della delegazione di Confindustria Rimini e presidente nel cda della Pesaresi Giuseppe Spa, commenta i dati definendoli "in linea" con gli studi di Confindustria stessa, che conferma la crescita del "30%". Pesaresi parla di un territorio vivace e attivo come la Romagna. Di "imprenditori appassionati e capaci di rimboccarsi le maniche per trovare risposte". Parte dal periodo di riferimento che tocca 15 anni "difficili", la guerra in Ucraina, come Lehman Brothers e la crisi del settore immobiliare, "un susseguirsi di governi tecnici, ma il territorio è cresciuto, superando lo scoglio del rincaro dei materiali e del caro energia. I decreti – continua Pesaresi – ci hanno aiutato". La Rimini, conosciuta come un modello che dà vita "all’industria del turismo". Al successo però contribuiscono le grandi big: "Scm, Alberta Ferretti, Vulcangas e Robopac". Confindustria Romagna (Rimini, Forli-Cesena e Ravenna) conta 900 iscritti. Pesaresi segnala il dato positivo della provincia di Forlì Cesena, che rappresenta sicuramente "un beneficio per l’indotto della provincia di Rimini e soprattutto per la Romagna".

Andrea G. Cammarata