"Gelso, rilevarlo ora è propaganda"

Primo Fonti e il Pd intervengono sulla delibera di giunta per l’acquisizione del centro ormai degradato

"Gelso, rilevarlo ora è propaganda"

"Gelso, rilevarlo ora è propaganda"

La struttura del Gelso Sport è uno dei temi più sentiti a Bellaria, anche in campagna elettorale. Dopo la delibera di giunta per verificarne le possibilità di acquisto e recupero, la politica risponde e interviene. "L’intenzione del Comune, sia pur tardiva, di acquistare la piscina Gelso Sport è una bella notizia – sottolinea il Pino Forti –. Andava fatto molto prima, prima che fosse distrutta e resa inutilizzabile per diversi anni. L’importante ora è che l’operazione si faccia perché ben più utile della fornace.

La cattiva notizia però è un’altra. L’amministrazione comunale uscente ha dichiarato di disporre di un “tesoretto di 4 milioni“ da utilizzare per l’operazione perché non vincolati. In effetti, la relazione del Collegio dei Revisori per l’anno 2023 nel verificare il risultato d’amministrazione accerta la disponibilità non vincolata di 3.986.874,32 di euro il che significa, con tutta probabilità, un’ imbarazzante incapacità di spesa dell’amministrazione per mancanza di progettualità. Il bilancio pubblico è virtuoso quando tutte le risorse sono utilizzate per il bene della comunità; il Comune non deve accumulare tesori ma deve spendere e saper spendere bene tutte le risorse disponibili, prevedendole e vincolandole molto prima dell’inizio della campagna elettorale. Diversamente sarebbe troppo facile sospettare che si tratti di mera propaganda". Della stessa idea il Pd di Bellaria che aggiunge: "Il Gelso Sport, importante struttura con piscine, palestre, ambulatori medici, spazio eventi e un parco è chiuso dal 21 luglio 2022. La delibera di giunta è priva di qualunque effetto pratico e mette in luce contraddizioni e responsabilità del sindaco il quale, un anno fa, rispondeva al consigliere Pd Andrea Silvagni: “Le procedure di acquisizione per un Comune sono molto complicate”. Questo a causa di un contenzioso tra Rev gestione crediti Spa (non un fondo di investimento, come è scritto nella delibera) per una controversia privatistica con la società che gestiva l’impianto. Quel contenzioso non si è risolto ma, ora, il Comune ha trovato la chiave per una immaginifica delibera che è solo fumo negli occhi degli elettori. Il Comune ha innescato un cortocircuito in due mosse: un anno fa il sindaco liquidò come irrealizzabile la proposta che adesso, in condizioni diverse, la giunta fa propria. Per mesi e mesi, nonostante le segnalazioni individuali e il tam tam sui social, nessuna autorità ha prestato attenzione ai pericoli che correva l’impianto, la cui devastazione è iniziata subito dopo la chiusura, resa possibile dall’assoluta mancanza di controlli e dalla disattivazione delle utenze che hanno mandato fuori uso l’impianto di allarme".

fra. pier.